Home » Chi non ha mai versato contributi può accedere alla pensione di vecchiaia? Cosa spetta a chi non ha mai lavorato

Chi non ha mai versato contributi può accedere alla pensione di vecchiaia? Cosa spetta a chi non ha mai lavorato

pensione
solofinanza.it

In Italia, per accedere alla pensione è necessario aver maturato almeno 20 anni di contributi. Tuttavia, lo Stato non lascia solo chi non ha mai lavorato. Ecco cosa spetta in questi casi.

Nel nostro Paese, per accedere ad un trattamento pensionistico è indispensabile aver maturato almeno 20 anni di contributi, in alcuni casi 15 anni, che possono scendere a 5 anni, in caso di pensione di vecchiaia riconosciuta a 71 anni, riservata ai contributi puri. Insomma, a chi non ha mai lavorato, non avendo contributi da far valere, di fatto, non spetterebbe nulla.

Tuttavia, per chi raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia (67 anni nel 2023) e non è riuscito ad assicurarsi una pensione, dunque, versa in uno stato di bisogno economico, lo Stato prevede un sostegno economico. Nello specifico, chi è senza contributi o non ha raggiunto i contributi minimi per la pensione, ha la possibilità di accedere al cosiddetto assegno sociale INPS, fino al 31 dicembre 1995 conosciuto come pensione sociale.

Lo Stato tutela anche chi, indipendentemente dall’età, ha bisogno di un sostentamento perché a causa di una malattia o di un infortunio ha una ridotta capacità lavorativa. Questo significa che, anche se non si può accedere ad un trattamento pensionistico senza aver versato contributi, è possibile comunque accedere ad una serie di misure assistenziali che garantiscono una rendita mensile. Ecco quali sono i requisiti da soddisfare per avere diritto a questi sussidi e quanto spetta.

Cosa spetta a chi non ha contributi per la pensione

I cittadini più in là con l’età che non hanno maturato i requisiti per accedere alla pensione e non hanno alcuna rendita mensile, hanno la possibilità di richiedere l’assegno sociale INPS, ex pensione sociale.

Questa prestazione assistenziale può essere riconosciuta dai 67 anni, ai cittadini residenti in Italia che hanno un reddito inferiore a 6.542,51 euro, per chi è solo, sale a 13.085,02 euro per i coniugati, per il 2023. L’importo mensile riconosciuto per quest’anno è pari a 503,27 euro, per tredici mensilità, questo in caso di reddito personale pari a zero. In caso contrario, l’assegno sociale viene calcolato in base alla differenza tra il limite di reddito stabilito, ovvero, 6.542,51 euro e il reddito personale.

pensione di vecchiaia
solofinanza.it

Come abbiamo anticipato, non c’è solo l’assegno sociale. Infatti, i cittadini con un’età inferiore a 67 anni con ridotta capacità lavorativa a causa di un problema di salute e, per questo, in uno stato di bisogno economico, possono accedere ad un altro tipo di sostegno mensile, ovvero, le pensioni per invalidi civili, ciechi e sordi. La prestazione si trasforma automaticamente in assegno sociale al compimento dei 67 anni di età.