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Permessi 104, cosa succede in caso di ricovero del familiare? Ecco cosa prevede la Legge

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I permessi 104 vengono riconosciuti ai soggetti con grave disabilità o ai familiari che prestano assistenza, ma è possibile fruirne anche in caso di ricovero in strutture ospedaliere?

Il diritto ai permessi retribuiti previsti dalla legge 104 è riconosciuto ai disabili gravi o loro familiari che prestano assistenza. Chiaramente, lo stato di grave disabilità deve essere accertata dall’apposita Commissione medico – legale dell’ASL.

Nello specifico, il lavoratore disabile maggiorenne può usufruire di due ore giornaliere o tre giorni al mese (continuativi o frazionati). Mentre, ai familiari del disabile grave vengono riconosciuti tre giorni di permesso, anche continuativi, ogni mese.

Ma l’accesso alla misura è consentito anche in caso di ricovero presso strutture ospedaliere? Facciamo il punto della situazione nelle prossime righe.

Permessi 104: cosa succede in caso di ricovero

Come abbiamo anticipato, per poter beneficiare dei permessi 104 è necessario che ci sia uno stato di invalidità grave certificato. In più In base alla legge 5 febbraio 1992, numero 104, è condizione essenziale che il familiare non sia ricoverato a tempo pieno in una struttura ospedaliera o simile, sia pubbliche che private, che assicuri assistenza sanitaria continuativa. Questo significa che, seppur in presenza di un disabile in situazione di gravità da assistere, i permessi retribuiti non vengono riconosciuti, qualora il soggetto fosse ricoverato, per tutte le 24 ore di una giornata, in ospedale.

Tuttavia, l’INPS con la circolare numero 32 del 06/03/2012, ha individuato delle eccezioni che consentono, nonostante il ricovero a tempo pieno in una struttura ospedaliera, di fruire dei permessi 104. In particolare, possono essere comunque concessi:
• in caso di necessità di recarsi al di fuori della struttura che lo ospita per effettuare visite o terapie certificate;
• se il familiare ricoverato a tempo pieno è in stato vegetativo persistente e / o con prognosi infausta a breve termine, oppure in coma vigile;
• in caso risulti documentato dai sanitari della struttura ospedaliera il bisogno di assistenza del disabile in situazione di gravità, da parte di un genitore o un familiare.

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Dunque, a parte queste eccezioni, non è consentito fruire dei permessi retribuiti nel caso di ricovero presso strutture ospedaliere. Discorso diverso nel caso di ricovero presso strutture residenziali di tipo sociale, come una casa di riposo, una comunità alloggio o una casa famiglia. In questo caso, considerato che in queste strutture è previsto il contributo del caregiver in termini di assistenza, il lavoratore ha diritto a fruire dei permessi retribuiti.