Lavorare di notte può farti perdere la memoria: parla la scienza, le prove in uno studio
Se hai l’abitudine di lavorare di notte non devi farlo più perché potresti riportare danni alla memoria in futuro.
Sono molte le persone che scelgono la pace e il silenzio delle ore notturne per svolgere la propria attività. Soprattutto in estate quando il caldo del giorno diventa insopportabile. Quello che nessuno sa è che lavorare di notte può danneggiare il cervello portando a problemi di memoria con il passare degli anni. Perché Succede questo?
Non lavorare di notte, ecco cosa succede al cervello
Secondo uno studio condotto dall’Università di York in Canada e pubblicato sulla rivista PLOS ONE, sembra che le persone che lavorano di notte potrebbero essere più a rischio di sviluppare problemi di memoria in futuro. Il nostro ritmo circadiano, che regola i nostri cicli sonno-veglia, è essenziale per il corretto funzionamento del nostro cervello. Quando si lavora di notte, si costringe il corpo e la mente a combattere contro la naturale tendenza a dormire durante le ore scure.
Gli scienziati hanno condotto uno studio longitudinale su un gruppo di lavoratori su turni notturni per un periodo di diversi anni. Hanno monitorato le loro abitudini di sonno e testato le loro capacità cognitive e di memoria.
I risultati dello studio hanno indicato che i lavoratori notturni presentavano un declino più rapido delle loro capacità cognitive rispetto ai loro colleghi che lavoravano durante il giorno. In particolare, hanno mostrato una maggiore difficoltà nell’apprendere nuove informazioni e nel ricordare dettagli specifici.
Questo declino cognitivo può essere attribuito a diversi fattori. Innanzitutto, gli orari di lavoro non regolari influiscono negativamente sulla qualità e sulla quantità di sonno, rendendo difficile per il cervello consolidare i ricordi e ripristinare le funzioni cognitive.
Inoltre, l’esposizione alla luce artificiale di notte può alterare il nostro ritmo circadiano, influenzando negativamente la produzione di melatonina, l’ormone responsabile del sonno. Questo può portare a disturbi del sonno, come l’insonnia, che a sua volta può influire sulla memoria e sulle funzioni cognitive.
Bisogna anche tenere in considerazione che, il lavoro svolto nelle ore notturne, notte può causare un alto livello di stress e disturbi dell’umore, come la depressione e l’ansia, che possono influire negativamente sulla memoria.
Questa ricerca ha importanti implicazioni per le persone che lavorano su turnazione anche notturna. È essenziale che queste persone ricevano un adeguato sostegno e cure per gestire gli effetti negativi del lavoro notturno sulla memoria e sulle funzioni cognitive.
Sono necessarie misure preventive per garantire che i lavoratori notturni abbiano accesso a un sonno di qualità e ad ambienti di lavoro adeguati, come una corretta illuminazione e turni lavorativi più regolari. Inoltre, la sensibilizzazione sull’importanza di una buona igiene del sonno e di un corretto stile di vita può aiutare a prevenire problemi di memoria nel lungo termine.