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Qual è il periodo migliore dell’anno per comprare casa? Tutte le valutazioni da fare

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Acquistare casa è un passo importante e prima di compierlo è importante fare tutta una serie di considerazioni per cercare di non spendere più del dovuto

L’acquisto della casa è un momento importante, anzi fondamentale della propria vita. Si tratta di un passaggio che contempla vari fattori, in primis quello economico. Non vanno però tralasciate le emozioni visto che si va a coronare un sogno.

In questa sede però ci concentreremo in particolar modo sul versante finanziario e su un un aspetto abbastanza peculiare di questa situazione, ovvero in quale fase dell’anno solare è più conveniente sedersi dinanzi ad un notaio e stipulare l’atto di acquisto.

Qual è la fase dell’anno più favorevole per compare casa

Prima però di arrivare al rogito c’è la fase di selezione che può essere di gran lunga più favorevole durante la fase primavera-estate. Statisticamente tra aprile e giugno c’è il picco massimo degli annunci di vendita di appartamenti. L’altra faccia della medaglia è l’aumento della concorrenza che potrebbe portate ad dover competere con altri potenziali acquirenti.

Tra ottobre e dicembre invece sono di meno le persone che si cimentano in questo generi d’affari lasciando così campo libero a chi è più determinato o magari ha più urgenza di sistemarsi. Al contempo anche i venditori vedendo poche offerte sono più propensi ad abbassare le pretese per vendere con maggiore rapidità.

Da valutare anche gli incentivi fiscali nel caso si abbia intenzione di ristrutturare la casa che si va ad acquistare. Si possono risparmiare cifre piuttosto considerevoli. In alternativa si può pazientare un po’ di più per permettere al venditore di apportare qualche miglioramento per rendere la casa più adatta alle esigenze di chi acquista. Inutile dire che ciò comporta una lievitazione del prezzo finale come è lecito che sia.

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Un altro aspetto a cui badare minuziosamente è quello delle spese che si vanno ad affrontare contestualmente all’acquisto. Degli esempi inerenti sono l’imposta di registro, le imposte ipotecarie e catastali. Queste però variano in base ad alcune dinamiche, su tutte se si tratta della prima o della seconda casa.

Mai dimenticarsi dei costi per il mantenimento dell’immobile come la Tari e l’IRPEF ed eventualmente l’IMU qualora non sia una prima casa. Per chi ha necessità di accendere un mutuo è tassativo conoscere i tassi vigenti che cambiano ogni mese. In questa fase non sono propriamente favorevoli, ma ci si può sempre accordare con la banca per poter rinegoziare l’accordo in futuro magari in un periodo in cui scenderanno.