Hai percepito indennizzi dall’Inps? Attenzione, forse dovrai restituirli. | Il caso del 30enne scoperto
I fondi erogati dall’Inps possono essere richiesti indietro: quando può capitare
L’Inps è l’Istituto nazionale per la prevenzione sociale che si occupa di gestire e conferire le indennità di indennizzo e le pensioni ai contribuenti con le caratteristiche rientranti nelle varie categorie.
Una categoria interessante beneficiaria dei bonus assegnati dall’Inps è quella dei percettori di NASPI (l’indennità che si può richiedere a seguito della disoccupazione) per disoccupazione involontaria, che spesso può creare delle situazioni ambigue all’interno delle quali non sempre l’Inps ha la prontezza di individuare problemi e proporre soluzioni.
Un caso esemplare è saltato fuori quasi per caso di recente. Un uomo percepiva l’indennità Naspi pur avendo all’attivo un contratto di lavoro. Com’è stato possibile? In questi casi l’Inps può effettivamente intervenire e chiedere il rimborso di quanto erogato.
Il caso del 30enne che ha frodato l’istituto previdenziale italiano
Il caso di cronaca ha posto l’accento sulle purtroppo molto lunghe tempistiche dell’Inps nell’effettuare verifiche e accertamenti che mettono in risalto le problematicità di alcune situazioni e svelano eventuali frodi.
L’uomo in questione era un italiano percettore di Naspi in quanto disoccupato. Aveva percepito un totale contributivo di circa 18.000 euro. Eppure il trentenne in questione aveva un lavoro, era cioè attivamente impiegato.
La questione è che in Italia percepiva la Naspi in quanto disoccupato, ma nel frattempo, trasferitosi in Svizzera, aveva un lavoro a tempo pieno da oltre un anno.
La scoperta della truffa ad opera delle autorità è stata puramente casuale, laddove fermato per controlli di routine alla dogana tra la Svizzera e l’Italia, l’individuo è risultato avere un permesso svizzero di categoria B, che viene tendenzialmente concesso solo a chi ha un contratto di lavoro di almeno un anno.
La Guardia di finanza ha incrociato i dati della persona con le banche dati italiane ed è saltato fuori l’inganno. Adesso le conseguenze per l’accusato potrebbero davvero risultare molto gravi.
Quali conseguenze per l’individuo
Innanzitutto il truffatore dovrà restituire il denaro di cui ha beneficiato indebitamente in questi anni, ma potrebbe oltretutto incorrere in una sanzione ulteriore per l’accusa di appropriazione indebita e indebita fruizione di sussidi statali.
Si aprono pertanto le strade anche per una possibile accusa penale, poiché quello commesso è a tutti gli effetti un reato e il debitore potrebbe essere perciò perseguito e arrestato.