1.800 euro al mese per tutti, sono un diritto: ecco il Reddito universale
Un nuovo strumento per combattere il fenomeno della disoccupazione: il reddito universale
Il fenomeno disoccupazione affligge il mondo del lavoro da tantissimi anni. Sono molti quelli che non riescono a collocarsi sul mercato o che sono costretti a impieghi temporanei o mal retribuiti solo per poter riuscire a sopravvivere, a prescindere dal fatto che abbiano o meno una determinata formazione scolastica e/o universitaria o paralavorativa. Tante persone nel corso degli anni hanno tentato la fortuna trasferendosi in paesi con maggiori prospettive occupazionali, ma non sempre questo è possibile.
Tra le cause della disoccupazione diffusa vi sono sicuramente l‘abbandono di alcune professioni manuali, l’avanzamento tecnologico che ha quasi soppiantato la presenza umana in alcune fasi di lavoro e non da meno la recessione economica e le crisi che si sono susseguite negli anni. Da tale situazione di emergenza è nata di recente l’idea di istituire una forma di retribuzione maggiormente egualitaria, il cosiddetto reddito universale.
In che cosa consiste e dove sarà sperimentato
Il reddito universale viene fissato idealmente intorno ai 1.800 euro mensili e si propone come un sostegno economico che dovrebbe orientativamente garantire a tutte le famiglie un adeguato livello di vita e provvedere al loro sostentamento. A proporre quest’iniziativa è la Gran Bretagna, la quale lo sperimenterà in vista di una prospettiva futura in cui lo stesso potrebbe divenire una presenza strutturale nella forma contrattuale britannica.
Non deve sorprendere che sia stata proprio la Gran Bretagna a proporre questa nuova forma di aiuto, in quanto la crisi post Brexit si fa ancora sentire e sta mettendo in difficoltà un gran numero di lavoratori. Inoltre di recente nel vicino Galles è stato sperimentato proprio qualcosa di simile, con lo scopo di favorire l’impiego di giovani ad alto rischio di esclusione sociale. Dunque, proprio quando il governo italiano sta per archiviare la parentesi reddito di cittadinanza, altri paesi europei sperimentano forme di assistenzialismo, si spera di maggiore efficacia.
A sperimentare l’iniziativa è al momento un gruppo ristretto di beneficiari, circa 30 persone. Se la sperimentazione risulterà positiva la proposta di reddito universale potrebbe espandersi ed essere posta ai voti.
A stabilire che la cifra sia di 1.800 euro è stato l’istituto Think tank autonomy, il quale ha anche analizzato il fatto che il reddito universale potrebbe avere benefici incredibili sui suoi percettori non solo da un punto di vista economico ma anche psichico.
Quali altri benefici garantisce
Uno degli obiettivi di questo tentativo è anche quello di garantire un benessere mentale a chi ne beneficerà. Per questo l’idea è quella di provare con l’importo minimo di 1.800 euro, in modo da verificare se tale soglia permetta di vivere agiatamente senza preoccupazioni. A ciò si aggiunga che gli interessati non avranno l’obbligo e dunque la pressione di dover cercare un lavoro durante il periodo di percezione del sostegno.