Se soffri di diabete molto probabilmente hai diritto a un assegno mensile: lo dice l’INPS
Esiste un assegno di invalidità specifico per il diabete. Come funziona e quali sono le percentuali in cui devono rientrare i diabetici.
Il diabete è una patologia molto invalidante e si va a collocare tra le malattie croniche. Derivata dagli scompensi di glucosio nel sangue, può causare problemi molto seri in chi ne soffre. Apparentemente a chi non la conosce potrebbe apparire semplice uno scompenso di zuccheri, ma è ben lungi dall’avere solo gli effetti superficiali equiparabili agli sbalzi di pressione. Anzi, il diabete è non solo una patologia cronica, che invalida la persona per tutta la vita, ma il suo andamento altalenante può provocare la nascita di ulteriori patologie e indebolire chi ne è affetto.
Ovviamente esistono differenti tipologie di diabete con effetti diversi e gradi di gravità. Ci si è chiesto se chi ne soffre possa accedere alla pensione di invalidità. In effetti la risposta è si, ma bisogna capire che non esiste una specifica sezione delle pensioni dedicata ai malati di diabete, piuttosto essi vanno a inserirsi nel grosso calderone di chi rientra nelle invalidità da Legge 104. Esistono però degli specifici parametri da rispettare per rientrare negli standard accettati.
Quali sono le percentuali in cui devono rientrare i diabetici
L’assegno di invalidità civile viene dunque concesso solo a determinate condizioni per i diabetici, in particolare esso è accettato quando lo stato di invalidità superi il 41%. Per ottenere i benefici quali ad esempio il contributo pensionistico, i permessi lavorativi e le agevolazioni per i propri familiari, bisogna in ogni caso fare una richiesta che deve essere valutata e approvata dalla Commissione medica.
Si possono individuare delle fasce di invalidità rapportate allo stato delle malattia diabetica, in base alle quali sarà più facile collocarsi nella scala pensionistica di invalidità:
- Diabete mellito del 1° o 2° tipo – corrisponde alla fascia di invalidità che va dal minimo del 41% a un massimo del 50%;
- Diabete mellito insulino-dipendente – va dal 51% al 60%;
- Diabete mellito complicato da grave nefropatia e/o retinopatia – va dal 61% al 100%
Quali documenti vanno presentati
Innanzitutto va effettuata una domanda all’Inps e seguire l’iter burocratico previsto per tutte le richieste di pensione. Dopodiché bisogna presentare la documentazione clinica che attesti la presenza di diabete, con l’indicazione dell’emoglobina e i registri di autocontrollo glicemico quotidiano. Inoltre, se il diabete è di quelli che ha coinvolto anche altre patologie, sarà necessario presentare la documentazione attestante gli eventuali danni renali, oculari o la neuropatia o arteriopatia derivante.