Radiazioni cellulare, quali sono i reali effetti sulla salute umana: cosa dice una recente indagine
Vediamo qual è l’impatto delle radiazioni del telefonino sul nostro corpo sulla base di studi scientifici esistenti. Ecco inoltre consigli e precauzioni per ridurre l’esposizione a questo pericolo
L’uso del cellulare è ormai così costante e diffuso, difficilmente se ne riesce a fare a meno. Che sia per navigare in Internet, che sia per chiamare o per comunicare tramite i social è ormai difficile riporlo in tasca. Si tratta di un comportamento piuttosto consolidato figlio di un’evoluzione non propriamente positiva della società.
Oltre ad aver reso le persone più restie alle conversazioni in strada, stare sempre al telefono è dannoso soprattutto per le radiazioni a cui ci si espone. Andiamo quindi ad approfondire questa tematica di estremo interesse collettivo visto che riguarda tutti, grandi e piccini.
Gli studi scientifici sugli effetti delle radiazioni sul corpo umano
Le radiazioni emesse dal telefonino sono classificate come radiazioni a radiofrequenza e rientrano nella categoria delle radiazioni non ionizzanti. A differenza di quelle ionizzanti (come i raggi X o le radiazioni nucleari) le radiazioni a radiofrequenza non hanno energia a sufficienza per rimuovere gli elettroni dagli atomi e ionizzare la materia.
Il punto cruciale della questione però è un altro, ovvero se le radiazioni emesse da questi piccoli dispositivi mobili sono in grado di causare dei danni alla salute umana. Nonostante i vari studi in materia non ci sono al momento delle evidenze scientifiche che possano appurare la correlazione tra le radiazioni e la possibilità di sviluppare dei tumori.
Una ricerca del 2011 pubblicata dalla International Agency for Research on Cancer (IARC) un’agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato le radiazioni del cellulare come potenzialmente cancerogene per gli esseri umani. Una costatazione che si basa su studi epidemiologici che hanno rilevato un leggero aumento del rischio di tumori cerebrali in persone che facevano un uso piuttosto elevato del telefono cellulare per un lungo lasso di tempo.
L’altra faccia della medaglia è un lavoro di ricerca pubblicato sempre nel medesimo anno sulla rivista “American Journal of Epidemiology” che ha analizzato oltre 350.000 utenti di telefonini nel corso di 18 anni non trovando però evidenze tra l’aumento del rischio di tumori al cervello o di altre neoplasie.
A prescindere da ciò sarebbe comunque importante cautelarsi e ridurre l’esposizione alle radiazioni. Il consiglio principale e probabilmente più scontato è quello di distaccarsi almeno per un po’ dal proprio cellulare, ma realisticamente in pochi lo fanno. Le alternative più fattibili riguardano l’uso degli auricolari, la riduzione del tempo delle chiamate ed evitare di avere il telefono troppo vicino al corpo, soprattutto durante la notte.