Stipendi Agosto 2023, aumentano i fringe benefit per chi ha figli | Chi avrà una busta paga più ricca
Per alcune categorie di lavoratori, il mese di agosto potrebbe riservare un ricco aumento di stipendio grazie ai fringe benefit. Di seguito tutti i chiarimenti.
Il nuovo decreto lavoro, approvato lo scorso maggio dal Consiglio dei Ministri, prevede numerose misure a favore di lavoratori e datori di lavoro. Basti pensare al nuovo taglio del cuneo fiscale aumentato di 4 punti percentuali, ai nuovi bonus assunzioni o alle nuove norme per i contratti a termine. Tra le altre cose, il nuovo decreto lavoro ha previsto un tetto massimo più alto per gli importi erogati a titolo di fringe benefit, ovvero, le somme relative all’uso di beni e servizi che si affiancano alla retribuzione principale del lavoratore, ma non concorrono a formarne il reddito. Proprio come ha evidenziato il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, l’innalzamento del limite del fringe benefit, ha un doppio scopo, ovvero, quello di incrementare i redditi reali delle famiglie e di limitare la rincorsa salari – prezzi.
Nello specifico, sale dai 258,23 euro a 3 mila euro la soglia di fringe benefit esentasse per i lavoratori dipendenti con figli minori. Questo significa che, se rispettati i limiti previsti di 3 mila euro, i fringe benefit non saranno tassati e finiranno direttamente nella busta paga del lavoratore dipendente, implicando contestuali aumenti di stipendi.
Ad ogni modo, i fringe benefit non rappresentano un vantaggio esclusivo per i lavoratori. Infatti, essendo interamente deducibili, la concessione di fringe benefit ha vantaggi anche per il datore di lavoro. Vediamo nel dettaglio come funziona l’agevolazione e come richiederla.
Fringe benefit fino a 3 mila euro: come funziona e come richiedere l’agevolazione
Proprio come previsto dal Decreto lavoro convertito in Legge, viene innalzata a 3 mila euro la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali per tutti i lavoratori dipendenti con figli.
La misura, che punta a sostenere economicamente le famiglie arginando l’impatto dell’inflazione sui redditi, spetta a tutti i dipendenti del settore privato, a patto che, abbiano uno o più figli (anche fuori dal matrimonio riconosciuti, affidati o adottati).
Va specificato che, non esiste nessun limite reddituale né è fissata una soglia ISEE per il riconoscimento dei fringe benefit fino a 3 mila euro in busta paga, ma è necessario ricordare che l’erogazione di questi beni e servizi non monetari per un valore fino a 3000 euro, è una libera scelta dei datori di lavoro. Questo significa che, sebbene il lavoratore dichiari al proprio datore di lavoro di aver diritto ai fringe benefit, spetta al datore di lavoro la decisione di riconoscerli o meno.