Il Decreto lavoro approva un nuovo bonus per i dipendenti: quali agevolazioni conferisce
Dato il successo dei precedenti bonus ai lavoratori dipendenti, il governo si è riproposto di fare ulteriori interventi in tema andando nuovamente a toccare le buste paga degli italiani. Se il precedente bonus 200 euro ha visto l’erogazione netta di un contributo una tantum dell’importo di Euro 200,00, stavolta ci si propone un approccio diverso.
Nell’ottica di effettuare degli interventi migliorativi che premino il lavoro di chi è alle dipendenze sia nel settore pubblico che in quello privato, il governo Meloni ha vagliato varie possibilità di intervento e con il nuovo Decreto Lavoro ha proceduto a mettere in campo alcune agevolazioni per i lavoratori.
Viene pertanto riproposto il Bonus 200 euro, ma in chiave diversa. Stavolta si andrà a intervenire sulla tassazione degli importi.
Il Bonus 200 euro non prevede difatti il versamento di questa cifra in busta paga al lavoratore, ma consiste piuttosto in un taglio al cuneo fiscale. Saranno praticamente, detto in soldoni, tassate in maniera molto inferiore le buste paga degli italiani. In questo modo, essendoci detrazioni più basse sui contributi dei dipendenti, il netto dello stipendio risulterà decisamente più alto portando nei prossimi mesi a un guadagno di circa 200 euro in più rispetto alla situazione precedente.
Ciò vuol dire che i 200 euro saranno guadagnati in prospettiva sul lungo termine. A dare maggiori informazioni sulle modalità è il messaggio numero 1932 del 24/05 che chiarisce l’incremento dei punti percentuali sull’aliquota di computo. Questa scontistica dei contributi in busta paga non investirà però la tredicesima, che resterà dunque invariata.
Secondo quanto stabilito dal decreto, l’esonero contributivo consisterà in:
Dunque i dipendenti i cui stipendi netti non superano i 1.500 euro al mese, questo bonus permette di trovarsi in busta paga un surplus di circa 60 euro in più, provenienti dal risparmio sulle tasse contributive da versare.
Come indicato dalla Legge di bilancio 2023 e poi ulteriormente modificato dall’ultimo Decreto lavoro, a beneficiare del contributo fiscale in analisi saranno i lavoratori dipendenti, compresi quelli inquadrati con forma di apprendistato. A non essere compresi nel pacchetto sono invece i lavoratori domestici.