I bonus ristrutturazione continuano: Ance definisce le novità | Sospiro di sollievo
Definiti i nuovi incentivi statali: alcuni cambiamenti prolungheranno le agevolazioni per almeno un decennio
Gli ultimi 2-3 anni sono stati quelli degli incentivi statali nel settore dell’edilizia. Una grande spinta è stata data alla ristrutturazione e al miglioramento energetico degli immobili esistenti, al fine di raggiungere standard più accettabili nell’ottica di una visione politica maggiormente green rispetto al passato.
A richiedere questo impegno è il mondo, in cui la crisi climatica incipiente che sta proprio in questi giorni provocando grossi danni a cose e persone, passando dalle inondazioni casuali e imprevedibili alle impennate di caldo torrido che rendono l’aria irrespirabile e bruciano i cavi della corrente elettrica. Nello specifico la volontà di dare un’impronta significativa proviene da un chiaro e dettagliato programma definito dall’Unione Europea. Difatti l’ultima direttiva approvata prevede di portare tutti gli edifici residenziali almeno alla classe energetica E entro il 2030.
Come funzionerà il nuovo Superbonus?
Tra le novità introdotte di recente nel mondo degli incentivi, c’è sicuramente da tener presente un riassetto del cosiddetto Superbonus. A definire le novità introdotte è Ance, che in un dettagliato elenco spiega innanzitutto come il Superbonus passi ad avere un’aliquota di copertura del 70%, elevata poi al 100% solo per gli incapienti.
A mutare è anche la tempistica, che secondo Ance dovrebbe avere una durata almeno decennale. Sta poi ai singoli beneficiari decidere se sfruttare la detrazione ottenuta in credito d’imposta in 5 anni, 10 anni o 20 anni. Inoltre, proprio per agevolare i singoli cittadini che investono in questo tipo di ristrutturazione, si ipotizza anche la possibilità di mettere a disposizione dei mutui green che finanzino la parte di lavori da pagare non compresa nel credito d’imposta.
Anche al fine di venire incontro alla nuova direttiva europea, il proposito è quello di permettere un miglioramento degli edifici di almeno 4 classi energetiche, almeno laddove possibile.
Cosa comporta per l’Italia
Impostato in questo modo, il Superbonus permetterebbe l’efficientamento energetico di almeno 120 mila edifici ogni anno, una cifra enorme ma necessaria se si considera il quantitativo di palazzi e ville che non rientrano minimamente negli standard accettabili in tutto il mondo. Inoltre, nello specifico, l’Italia sembra avere un pessimo primato in tal senso. Il suo patrimonio immobiliare è ricco di edifici antichi, che sono una ricchezza del territorio ma allo stesso tempo fanno pendere sulla nazione il peso di un enorme lavoro di ristrutturazione richiesto entro il 2030.