I farmaci anti-infiammatori per quanto possono essere d’aiuto nascondono anche alcune inside di non poco conto, come alcuni effetti indesiderati all’intestino
Prendere dei farmaci anti-infiammatori è una prassi piuttosto comune, ma nonostante la loro utilità ed efficacia è sempre meglio centellinarli al meglio. Infatti possono avere anche delle ripercussioni non propriamente piacevoli che sarebbe opportuno conoscere in modo tale da farsi trovare preparati.
In particolar modo l’intestino potrebbe risentirne. Essendo un organo cruciale nel sistema digestivo è bene capire cosa potrebbe accadere qualora si faccia un uso più che sporadico dei medicinali sopracitati. D’altronde i farmaci non steroidei anti-infiammatori e corticosteroidi hanno sollevato diversi dubbi riguardo al loro impatto sull’equilibrio del microbiota intestinale e sulla salute intestinale complessiva.
Uno degli effetti collaterali più comuni dei farmaci anti-infiammatori è quello relativo alla barriera intestinale che può portare ad un aumento della permeabilità intestinale. Ciò può portare le sostanze nocive ad entrare nel flusso sanguigno provocando una risposta infiammatoria nel corpo. In termini pratici ciò può causare problemi digestivi come la sindrome dell’intestino irritabile e la malattia infiammatoria intestinale.
Assumere in maniera reiterata questi farmaci può quindi alterare l’equilibrio del microbiota intestinale riducendo la diversità batterica e favorendo la crescita di batteri dannosi. Appurato ciò non resta che capire come scongiurare questi effetti negativi senza però rinunciare agli anti-infiammatori che aiutano ad alleviare il dolore e a trattare una vasta gamma di condizioni infiammatorie.
Tra le contromisure più comuni per cercare di mitigare gli effetti negativi dei farmaci oggetto di questa analisi c’è quello di avvalersi contestualmente di farmaci gastroprotettori. Infatti possono ridurre il rischio di danni alla barriera intestinale e alle mucose dello stomaco. A ciò va affiancata un’alimentazione sana ed equilibrata.
Fibre e cibi poco processati possono favorire la salute intestinale e sostenere la microbiota intestinale. L’assunzione di integratori probiotici può essere invece utile per ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale durante l’assunzione dei farmaci anti-infiammatori. Chiaramente tutto ciò va fatto con l’ausilio di un medico. Va assolutamente evitato il fai da te visto che solo un dottore può conoscere gli effetti indesiderati derivanti da questo genere di situazioni. Il suo apporto può inoltre risultare decisivo per stabilire le giuste combinazioni da mettere in atto per ritrovare la serenità a livello intestinale. Quindi meglio parlarne con lui e se è necessario sottoporsi ad una visita accurata in grado di stabilire la reale entità del problema.