Paradossalmente in alcune aree più piccole può essere più semplice trovare uno sportello a pochi passi rispetto alle città più grandi. Vediamo cosa sta succedendo
Proseguono le chiusure delle filiali bancarie in giro per l’Italia. Nei primi sei mesi dell’anno ne sono state chiuse ben 593 il che ha creato enormi disagi in diversi centri rimasti praticamente senza banca. L’incremento in tal senso è del 2,9%, ma chiaramente non si tratta di un bene.
Trovare uno sportello sta diventando un’impresa e ciò non solo nei piccoli centri e nelle aree rurali. Anche nelle grandi città il quadro non è propriamente dei migliori. La ciliegina sulla torta invece è il fenomeno non è per niente uniforme.
Ad esempio, a Barletta o a Grosseto è più facile trovare una filiale rispetto che a Roma o a Milano. È quanto emerge dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba che ha elaborato un indicatore (Ipd, Indicatore desertificazione provinciale), che di fatto assegna ad ogni provincia un punteggio sulla base della percentuale calcolata sui rispettivi totali dei numeri e dei comuni senza sportello e della popolazione residente.
In cima ci sono le province meno desertificate con il medesimo punteggio tra cui Barletta-Andria-Trani e Brindisi in Puglia, Grosseto e Pisa in Toscana, Ravenna e Reggio Emilia in Emilia Romagna e Ragusa in Sicilia. In queste province non ci sono comuni rimasti senza sportelli bancari.
Il secondo blocco è composto da Bari e Livorno mentre il terzo da Mantova. Cucchiaio di legno per Siena e Venezia mentre la quinta piazza spetta a Modena. Per trovare una grande città bisogna andare fino al 16esimo posto dove si colloca Milano. Piuttosto staccate Roma (34esima) e Napoli (41esima).
Chiudono la classifica appaiate la Calabria e il Molise con le province di Vibo Valentia e Isernia. A prescindere dai casi singoli con la chiusura degli sportelli bancari, le persone che non hanno accesso ai servizi bancari stanno aumentando e si attestano a circa 4,2 milioni. Il dato naturalmente è ancora più elevato per le imprese. Sono circa 250mila quelle che versano in questa condizione di disagio.
Facendo un raffronto con i numeri del 2022 e quelli del primo semestre del 2023, la desertificazione è avanzata più velocemente nelle Marche, in Sicilia, in Lombardia, nel Lazio, in Umbria e in Veneto. All’interno delle stesse regioni però ci sono enormi differenze tra le varie province, il che la dice lunga sulla difformità di quanto sta accadendo.