Case green, non potrai affittare né vendere: nuove direttive europee
L’Unione Europea sta avviando un processo di miglioramento dell’efficienza energetica nei suoi Stati membri, cambiamenti importanti per le case green, se non lo sono iniziano i problemi.
Le misure adottate fino ad oggi riguardano diverse tematiche come la produzione di energia da fonti rinnovabili e una serie di obblighi e restrizioni per quanto riguarda veicoli inquinanti e residenze. L’Energy Performance of Buildings Directive introdotta dall’UE impone dei limiti temporali per la transizione verso un paese più sostenibile.
Case green, cosa cambia per i proprietari di immobili
All’interno di questa direttiva “green” sono presenti diverse iniziative, come quella riguardante i veicoli a motore termico, il cui utilizzo sarà vietato a partire dal 2035, a favore di auto elettriche o mezzi di trasporto non inquinanti. Inoltre, è previsto un piano per rendere gli edifici più “green” attraverso un miglioramento dell’efficienza energetica. Tuttavia, insieme ai vantaggi che questa direttiva europea comporta, ci sono anche alcuni aspetti negativi, soprattutto per quanto riguarda il mercato immobiliare italiano.
Infatti, il testo approvato a Bruxelles inserisce il divieto di affittare o vendere immobili che non hanno subito lavori di efficientamento energetico. Spesso, tali interventi comportano costi molto elevati. In un paese in cui la maggior parte del patrimonio delle famiglie è costituito dagli immobili, secondo quanto rilevato dalla Banca d’Italia, c’è il rischio che si verifichi una svalutazione collettiva delle abitazioni.
In termini numerici, si stima che circa 2,15 milioni di immobili costruiti prima del 1918 debbano sottostare ad interventi del valore di circa 60mila euro per ogni appartamento in condominio. I costi per le abitazioni unifamiliari continuano ad aumentare, in alcuni casi superando addirittura il valore dell’immobile stesso (questa situazione è molto diffusa soprattutto nel sud Italia).
Quali sono i rischi che la direttiva “green” comporta per il mercato immobiliare? La principale preoccupazione riguarda la possibile recessione del mercato immobiliare: le banche non sarebbero propense a concedere mutui per lavori su immobili che perdono valore, e poche persone sarebbero disposte ad acquistare case destinate a svalutarsi. In questo senso, gli incentivi e i bonus statali nel settore edilizio possono rappresentare un aiuto fondamentale per le famiglie: il loro obiettivo è infatti quello di fornire un sostegno economico per i lavori di efficientamento energetico.
Va sottolineato che, nonostante i costi elevati degli interventi di efficientamento energetico, la direttiva “green” ha come obiettivo principale quello di promuovere una transizione verso un futuro più sostenibile dal punto di vista ambientale. La riduzione delle emissioni e il miglioramento dell’efficienza energetica sono infatti priorità dell’Unione Europea. Inoltre, è importante evidenziare che gli incentivi e i bonus statali nel settore edilizio possono contribuire ad alleggerire il peso finanziario degli interventi, rendendoli più accessibili alle famiglie.
Questi sostegni economici permettono alle abitazioni di diventare più “green” e di conseguenza aumentare il loro valore sul lungo termine. Inoltre, tali incentivi possono stimolare l’occupazione nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni, offrendo opportunità di lavoro e contribuendo alla ripresa economica.
Per affrontare le sfide legate alla direttiva “green”, è necessario un approccio equilibrato che tenga conto sia degli aspetti economici che di quelli ambientali. È importante promuovere politiche di incentivazione e di finanziamento che agevolino il processo di efficientamento energetico degli edifici, garantendo nel contempo la sostenibilità del mercato immobiliare.