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Se non riesci a correre 5 km in 30 minuti sei licenziato: il caso clamoroso in azienda

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La questione è venuta a galla dopo che un dipendente ha fatto causa contro l’ex datore di lavoro. L’azienda dal canto suo si è difesa affermando che i lavoratori devono dimostrare il giusto spirito completando la corsa

Licenziare i propri dipendenti perché non riescono a correre 5 km in 30 minuti. Può sembrare una storia assurda, quasi cinematografica ed invece è reale. A rendersi protagonista di questa scelta a dir poco discutibile è un’azienda manifatturiera cinese motivando il tutto con “sono privi di spirito di lavoro”.

Chiaramente i dipendenti non hanno assistito passivamente a questa ingiustizia e uno di loro ha deciso di denunciare l’accaduto e di intraprendere una battaglia legale. Si tratta del signor Liu un uomo residente nella città di Suzhou nella provincia cinese di Jiangsu che in seguito al licenziamento ha pensato bene di far valere i propri diritti.

Licenziamenti per chi “non corre”: cosa ha deciso il tribunale

Dopo aver superato tutte le prove comprese saldatura elettrica e taglio del gas aveva ottenuto il lavoro. Si era addirittura pagato di tasca sua una visita medica e poi ha preso servizio come addetto alla manutenzione. Mai avrebbe potuto immaginare di dover affrontare un ulteriore test così impegnativo.

Inizialmente pensava si trattasse di uno scherzo, poi senza avere nemmeno una preparazione fisica adeguata ha provato a salvare il suo posto di lavoro facendo la corsa. Il girono prescelto però c’erano circa 40° e dopo aver corso per circa 800 metri sotto il sole cocente ha iniziato ad accusare un colpo di calore, ragion per cui ha deciso di fermarsi.

È tornato a lavoro senza ricevere nessuna controindicazione. Il giorno dopo però la doccia fredda e la comunicazione del mancato superamento del periodo di prova. Dal canto loro i vertici dell’azienda hanno ribadito il concetto e che per loro non essere in grado di colmare questa distanza nel lasso di tempo sopracitato e sintomo di mancanza di spirito.

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Ciò non ha scoraggiato il signor Liu che ha portato l’azienda in tribunale affermando che non era stato informato circa questa prova da superare prima dell’assunzione. La Corte intermedia del popolo di Suzhou ha dato ragione al malcapitato lavoratore e ha ordinato alla società manifatturiera di pagargli 7.000 yuan (circa 1.000 dollari) a titolo di risarcimento. D’altronde i lavoranti dovrebbero essere valutati solo ed esclusivamente per la loro capacità di sopperire al lavoro volto a raggiungere gli obiettivi aziendali e non per le proprie doti da maratoneti.