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Fotovoltaici, non sempre è come sembra: alcuni kit sono assolutamente da evitare

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Sul mercato sono molteplici i kit dotati di pannelli e batterie al litio con capacità variabile dai 300 W ai 3 KW. Non sempre però ciò corrisponde al vero

Il caro bollette sta falcidiando gli italiani ormai da diversi anni e nonostante i continui proclami i prezzi non sembrano abbassarsi più di tanto. Gli utenti dal canto loro hanno però bisogno di una soluzione per dimezzare i costi che purtroppo vanno ad incidere sull’economia delle famiglie.

Per questo in tanti hanno deciso di virare sul fotovoltaico e molti produttori hanno immesso sul mercato una vera e propria marea di impianti con accumulo. Sui principali canali di vendita online sono disponibili diversi kit dotati di pannelli e batterie a litio con capacità variabile dai 300 W ai 3 kW.

Kit pannelli batterie al lito da 300 W a 3 KW: fanno davvero risparmiare?

Tra quelli da tenere sott’occhio ci sono i sistemi da 300 W abbinati ai pannelli flessibili da 100 W. Impianti di questo genere sono facili da trovare in commercio, ma nella maggior parte dei casi non arrivano a generare 70 Watt. Ciò accade solo quando l’esposizione è ottimale per l’intero arco della giornata.

Per effetto di ciò è impensabile riuscire a ricaricare una batteria (a litio o a piombo che sia) da 300 W. Attrezzature di questo genere non saranno mai in grado di abbattere i costi della bolletta dell’energia elettrica risultando così inutili per la maggior parte delle persone che li comprano.

Dunque per questo è importante capire come riconoscere i tranelli che si celano dietro a questi potenziali affari. Un aiuto in tal senso possono darli i parametri dichiarati dalle case produttrici. Chiaramente si rimane nell’ambito delle ipotesi visto che questi dati possono essere solo previsti e non possono frutto di valutazioni che si poggino su fondamenta oggettive.

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Si può arrivare ad una stima tutto sommato veritiera prendendo la potenza massima del pannello e dividendola per 2 e moltiplicandola per un coefficiente pari ad 8. A prescindere da ciò non sempre è possibile scegliere quale batteria acquistare. Qualora si goda di questa opportunità è sempre meglio scegliere accumulatori al litio-ferro-fosfato (LiFeP04) che solitamente sono più sicuri.

È fondamentale che l’uscita inverter sia 220 Volt. Sul mercato ci sono anche a 12 e 48 volt ma questi non sono in grado di garantire neppure l’alimentazione di un banalissimo frigorifero da campo. Insomma tutti aspetti da approfondire bene prima di cimentarsi in questi aspetti che possono sembrare di primo impatto abbastanza intricati.