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Revoca pensione INPS, quando si può perdere per sempre il diritto al trattamento

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Non tutti lo sanno, ma la pensione INPS può non essere riconosciuta per sempre. Infatti, in alcuni specifici casi, il trattamento può essere revocato. Ecco quali sono.

Il legislatore riconosce ai soggetti impossibilitati a lavorare perché affetti da gravi problemi di salute, una prestazione economica, anche conosciuta come pensione di invalidità. Il trattamento consiste in un assegno, che viene erogato mensilmente dall’INPS ai mutilati, agli invalidi civili totali e parziali maggiorenni, ai civili affetti da cecità totale e ai sordomuti con 18 anni di età.

Tuttavia, la prestazione non viene riconosciuta in automatico, ma è necessario che gli aventi diritto presentino all’INPS, esclusivamente in via telematica, una domanda ad hoc allegando tutta la certificazione che attesti le condizioni sanitarie. Ad ogni modo, non è detto che una volta ottenuto il riconoscimento al trattamento, questo duri per sempre. Infatti, ci sono casi in cui è possibile che la pensione di invalidità venga revocata.

Nello specifico, sono quattro i casi in cui si può perdere per sempre il diritto al trattamento, Scopriamoli di seguito.

Pensione INPS: quando si può perdere il diritto al trattamento

Come abbiamo visto, il diritto alla pensione di invalidità non dura per sempre, ma in alcuni casi può decadere. Chiaramente, questo accade nel caso in cui vengano meno i requisiti richiesti.

Nello specifico, si perde la pensione di invalidità se, in seguito ad una visita di controllo da parte dell’INPS, la percentuale di invalidità risulti inferiore alla soglia minima prevista per aver diritto al trattamento, ovvero, il 74 per cento. La pensione viene tolta anche ai soggetti che superano 5.015,14 euro annui da reddito da lavoro. Si perde il diritto alla prestazione anche in caso di mancata presentazione alla visita di controllo dell’INPS, senza aver fornito adeguata giustificazione. Infine, la pensione di invalidità viene revocata in mancanza dei requisiti economici necessari. Ricordiamo che il reddito non deve essere superiore a 5391,88 euro annui se l’invalido ha una percentuale compresa tra il 74 ed il 99 per cento, mentre, non deve superare i 17.920 euro annui se la percentuale è del 100 per cento.

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Un altro caso in cui viene revocata la pensione di invalidità riguarda il raggiungimento dell’età per il trattamento di vecchiaia. Una volta compiuti 67 anni, infatti, l’assegno si trasforma in trattamento di vecchiaia. Infine, il diritto alla pensione di invalidità decade in caso di trasferimento all’estero, considerato che le prestazioni speciali devono essere erogate solo nello Stato in cui il soggetto risiede.