TFR, come si calcola la prestazione e quando è possibile incassarla | Non tutti lo sanno
In caso di cessazione di un rapporto di lavoro subordinato, l’ex dipendente ha diritto al trattamento di fine rapporto, meglio conosciuto con l’acronimo TFR. Eppure non tutti i lavoratori sanno come viene calcolato. Facciamo chiarezza.
Secondo l’articolo 2120 del Codice Civile, quando si parla di “retribuzione utile ai fini del TFR” ci si riferisce a “tutte le somme, compreso l’equivalente delle prestazioni in natura, corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con esclusione di quanto corrisposto a titolo di rimborso spese”.
Come molti sanno, questa prestazione economica deve essere corrisposta al lavoratore subordinato all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, indipendentemente dal motivo (licenziamento, dimissioni o raggiungimento dell’età della pensione). In altre parole, il Trattamento di fine rapporto costituisce una sorta di retribuzione differita che matura di anno in anno e si rende disponibile al termine di un rapporto di lavoro, oppure, in casi di anticipazione.
Ciò che, però, in pochi conoscono è come venga effettivamente calcolato il TFR. Di seguito, vediamo cosa prevede la norma di riferimento, facendo qualche esempio per essere ancora più chiari.
TFR: come si calcola e quando è possibile incassarlo
Secondo quanto stabilito all’articolo 2120 del Codice Civile, il trattamento di fine rapporto “si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno divisa per 13,5”.
Facendo un esempio pratico, consideriamo un lavoratore che ha percepito nel mese di dicembre 2022 una retribuzione ordinaria di 1.300 euro, ai quali sono aggiunti 150 euro di straordinari e 50 euro di festività. In questo caso, ai fini del calcolo TFR sarà necessario sommare tutte queste voci, per cui, la prestazione verrà calcolata su una retribuzione di 1.500 euro. In altre parole, la quota TFR di dicembre 2022 sarà pari a 111,11 euro, ovvero, 1.500 / 13,5.
In molti si interrogano anche sui tempi di attesa per l’incasso. Ebbene, in questo caso dipende dalla soluzione adottata dal dipendente sulla destinazione del proprio Trattamento di Fine Rapporto, ovvero, se è stato lasciato in azienda oppure se è stato destinato a un fondo pensione. Nel primo caso, l’incasso avviene al termine del rapporto di lavoro. Qualora, invece, fosse stato destinato a un fondo pensione, sarà possibile beneficiare del proprio TFR solo dal momento in cui verranno maturati i requisiti per andare in pensione. Ricordiamo, infine, che proprio come previsto dalla normativa di riferimento (articolo 2120 del Codice Civile), in presenza di determinati requisiti e finalità, il lavoratore può presentare richiesta di anticipazione TFR.