In questa fase l’Italia pullula di turisti soprattutto stranieri. Purtroppo però nel momento in cui hanno bisogno di un taxi i tempi d’attesa possono essere interminabili
L’Italia sta vivendo una fase importante a livello di presenze turistiche straniere e ciò è sicuramente un aspetto positivo. Purtroppo però ciò non va a collimare con i servizi offerti, in particolar modo per quanto concerne i taxi. Infatti le ben note auto bianche (talvolta anche gialle) spesso non sono sufficienti a soddisfare le esigenze dei visitatori.
Soprattutto nelle grandi città e nei giorni di festa non è raro fare i conti con code snervanti fuori dalle stazioni e nei luoghi più frequentati dai forestieri. A ciò vanno aggiunte le mancate risposte da parte dei centralini dei radiotaxi, posteggi cittadini vuoti e taxi che si vedono in giro sempre completamente occupati.
Il tutto è frutto della mancata crescita del numero delle licenze. Basti pensare che a Milano sono circa 4.900 esattamente come nel 2006. Nella Capitale invece ne servirebbero almeno un migliaio in più rispetto al numero attuale e in generale soprattutto nei luoghi altamente turistici il servizio andrebbe incrementato almeno del 20%.
A dichiararlo è stato il presidente del Codacons Carlo Rienzi che da anni chiede un aumento consistente del numero di taxi, ma per svariate ragioni la situazione non ha avuto quell’accelerata sperata. In primis che il rilascio delle licenze è fermo da decenni in diverse città del Bel Paese così come testimoniato da Furio Truzzi presidente di Assoutenti.
La fase di stallo però ha fatto sì che nelle giornate di grande affollamento dovuta a particolari eventi molte persone hanno dovuto fare i conti con ore e ore di attesa. Davvero troppo triste per un paese che meriterebbe tutt’altro genere di contorno.
A Roma invece potrebbe muoversi qualcosa in vista dell’atteso Giubileo del 2025. Circolano infatti dei rumors in merito ad un possibile nuovo bando per il rilascio di circa altre 1000 licenze taxi. Bisogna però capire cosa ne pensano le rappresentanze sindacali da sempre contrarie a questo genere di aumento. Il Campidoglio da parte sua punta su turni integrativi e sulla possibilità che su ogni taxi possano lavorare due autisti con turni diversi. A rendere ancor più tumultuose le acque è l’alleanza Uber Black e il consorzio It Taxi che è stato visto come un tradimento da moltissimi tassisti basti pensare che quasi 3.500 hanno deciso di lasciare il consorzio dopo questo passaggio.