ChatGPT: le 5 cose che non riesce ancora a fare | Che delusione
Sai quella sensazione di superiorità che proviamo quando parliamo con un’intelligenza artificiale? Calma, non è tutto ora quello che luccica.
Bene, forse è tempo di smetterla, perché ChatGPT, uno dei chatbot più famosi sviluppati da OpenAI, ha ancora molte pecche da risolvere. Per ora possiamo ancora ritenerci superiori ai robot e questo non è certo un male.
ChatGPT i limiti dell’intelligenza artificiale ci sono e si vedono
In questo articolo, ti presentiamo 5 cose che ChatGPT non riesce ancora a fare: dalle questioni esistenziali ai rompicapo, passando per la programmazione, la giurisprudenza e l’istruzione. Insomma, ci sono ancora alcuni limiti da superare.
Problemi esistenziali: un chatbot che non sa di essere un chatbot?
ChatGPT ha qualche difficoltà a riconoscere se stesso e altre intelligenze artificiali. Spesso nega di sapere di cosa stiamo parlando o cosa siano le chat. Sarà per caso un bluff o un limite irreparabile?
Rompicapo: un test logico-matematico troppo difficile?
Creare un rompicapo o un puzzle-game non sembra essere un compito troppo complicato per un chatbot che sa scrivere un racconto in pochi secondi. Ma ChatGPT non ci riesce e finisce per copiare giochi simili già esistenti. Anche i giochi creati dalla chatbot sono copie di altre app disponibili su Google Play Store o App Store.
Programmazione: la chat incasina i processi
ChatGPT non riesce a programmare codice correttamente e spesso aggiunge parole senza senso durante il processo. Potrebbe sembrare una semplice skill, ma AI ha ancora molte difficoltà in questo campo. Addirittura, Stack Overflow, il sito di riferimento per la programmazione, ha praticamente proibito l’uso AI.
Giurisprudenza: un avvocato virtuale inaffidabile?
Si è parlato molto dell’uso di ChatGPT in ambito giuridico, ma i risultati finora sono stati deludenti. Dopo una serie di test, un avvocato statunitense ha scoperto che la chatbot non è ancora pronta per risolvere questioni legali o creare contratti. Tuttavia, le risposte fornite dalla chatbot non erano così lontane dall’essere corrette.
Istruzione: sostituirà gli insegnanti?
C’è sempre il rischio che OpenAI possa sostituire gli insegnanti in futuro, ma per ora, l’educazione dei ragazzi è ancora in mano agli umani. Il dipartimento dell’istruzione di New York ha addirittura bandito l’uso della tecnologia in classe. Ma il futuro è sempre in evoluzione, e chissà cosa riserverà agli insegnanti l’avvento dell’intelligenza artificiale.
In conclusione, ChatGPT potrebbe sembrare una risorsa incredibile per l’automatizzazione di lavori e compiti, ma è ancora lontana dall’essere perfetta. Ci sono ancora molte limitazioni da superare, e non sappiamo fino a che punto questa tecnologia potrà influenzare la società. Certo, la chatbot ha dimostrato di essere capace di fornire risposte contestuali, ricercare informazioni, analizzare dati e persino automatizzare semplici compiti. Ma ha ancora molta strada da fare per raggiungere la perfezione.