Il Parlamento europeo ha approvato l’introduzione definitiva del passaporto per le batterie. Vediamo in cosa consiste e qual è la finalità questo nuovo documento
Le batterie delle auto avranno un “passaporto”. Detta così può sembrare una bufala o una notizia dal forte impatto humor, ma in realtà è un passo concreto che è stato sancito da una vera e propria legge dal Parlamento Europeo. La votazione in tal senso è stata piuttosto schiacciante con 587 voti favorevoli, 9 contrari e 20 astenuti.
All’interno di questo documento ci si saranno i dati sulla provenienza delle materie prime con particolare attenzione alla percentuale di materiali riciclati. La loro quota dovrà salire nei prossimi anni così come previsto dalla normativa. Quantificherà inoltre le emissioni create dalla fase di produzione fino a quella di smaltimento.
In questo modo si tende ad allungare il loro ciclo di vita e ad aumentare la sostenibilità e l’affidabilità. Ma a quali specifiche batterie si applicherà tutto ciò? Semplice, a quelle per vetture elettriche e mezzi leggeri a due, tre o quattro ruote, comprese anche le e-bike. Ricomprese anche le batterie industriali con capacità superiore ai 2kWh.
Il tutto è stato studiato da Battery Alliance e le info riguarderanno vari ambiti come ad esempio i dati sul modello, il luogo dello stabilimento di fabbricazione fino ad arrivare a questioni meramente amministrative del fabbricante e naturalmente l’impronta del carbonio. Dopo il 2027 infatti le batterie delle auto elettriche non dovranno andare al di sopra di un limite di carbon footprint per poter essere vendute in giro per l’Europa.
Contestualmente ci sono anche tanti piccoli obiettivi da perseguire come il rafforzamento della raccolta delle batterie usate. Ciò è già obbligatorio per quanto riguarda le batterie delle auto, mentre per bici e scooter è previsto un incremento nei prossimi 7-8 anni.
L’Europa ha fissato anche dei livelli minimi di materiali recuperate da batterie usate da poter riutilizzare. Le percentuali sono del 50% per il litio entro il 2027 e del 95% entro il 2023 per cobalto, rame, piombo e nichel. Il passaporto sarà allegato alle batterie tramite un apposito QR Code e permetterà al conducente di avere delle informazioni più dettagliate sulle caratteristiche (capacità, prestazione e composizione).
Mancano però alcuni passo legislativi piuttosto importanti, ovvero l’approvazione formale da parte del Consiglio Europeo e naturalmente la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale UE. A quel punto il regolamento entrerà in vigore e inizierà a scaturire i propri effetti.