Legge 104, ora vi controllano tutto: attenti a permessi e documenti | Rischio altissimo
Sono in pochi a sapere che chi usufruisce delle agevolazioni concesse dalla legge 104 è sottoposto a serrati controlli fiscali. Il rischio per i furbetti è altissimo.
La Legge 104, anche conosciuta come Legge sulla Disabilità, è stata introdotta nel nostro Paese nel 1991. Questo strumento legislativo nasce con lo scopo di tutelare maggiormente le persone affette da disabilità e di migliorarne la qualità della vita, attraverso una serie di agevolazioni e misure che riguardano diversi ambiti, dal lavoro alla vita privata.
Molti benefici sono concessi anche ai familiari dei soggetti disabili, che se ne prendono cura. Come, ad esempio, i permessi da lavoro. Purtroppo, però, come spesso accade quando si parla di agevolazioni fiscali, bonus e permessi, i “furbetti” che tentano di approfittarne sono sempre dietro l’angolo. Per tale ragione, soprattutto negli ultimi anni, sono stati incrementati i controlli da parte del fisco.
Insomma, di questi tempi il rischio per chi abusa delle agevolazioni concesse dalla Legge 104 è davvero altissimo.
Legge 104: come funzionano i controlli e cosa si rischia
Quando si parla di controlli sulla Legge 104, si fa riferimento alle verifiche eseguite su alcuni benefici concessi affinché chi ne usufruisce non se ne approfitti. Ma come funzionano esattamente i controlli e su cosa si concentrano?
Per rispondere a questa domanda bisogna prima fare un passo indietro. Come molti già sanno, al fine di ottenere le agevolazioni previste dalla Legge 104/92, è necessario che la disabilità sia certificata dalla Commissione medico – sanitaria della ASL di competenza sul territorio e non dal proprio medico curante. Proprio in merito alla documentazione presentata si concentrano i controlli. Infatti, una delle frodi maggiormente diffuse riguarda il “ritocco al rialzo” della percentuale di disabilità, per poter aver accesso a più benefici rispetto a quanti in realtà ne spetterebbero.
Un altro fenomeno piuttosto diffuso, riguarda l’abuso dei permessi previsti per disabili ed i familiari che se ne prendono cura. Secondo quanto stabilito dalla legge, il lavoratore che assiste un familiare titolare di legge 104, ha diritto a 3 giorni di permesso al mese utilizzabili anche in maniera continuativa. Qualora, però, durante la giornata di permesso per l’assistenza, il lavoratore dovesse svolgere mansioni diverse o attività personali non inerenti alle mansioni di assistenza, si concretizzerebbe un fatto illecito. Pertanto, in questo caso i controlli si concentrano nel verificare, con ispezioni a sorpresa, che il permesso sia stato richiesto per assistere effettivamente il familiare affetto da disabilità e non per i propri scopi personali.