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Caffè: quanto fa bene berlo? Meglio amaro o zuccherato? Tutte le risposte di un importante studio scientifico

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Gli interrogativi inerenti gli effetti del caffè sono vecchi come il mondo, ma le risposte finora sono state sempre piuttosto vaghe. Ecco i risultati di una recente ricerca

Alzi la mano chi non si lascia andare almeno ad una tazzina di caffè al giorno. Un piacere che soprattutto in Italia è piuttosto comune e usuale. Da soli o in compagnia non fa differenza, l’importante è che sia buono, perché se non è un piacere allora è meglio non prenderlo affatto.

Ma fa bene o fa male? Questo è un altro di quei quesiti su cui i pareri sono da sempre contrastanti. Per fortuna però alcuni studi hanno dato una spiegazione più dettagliata della situazione e hanno aiutato a chiarire alcuni aspetti abbastanza importanti sulla tematica. Andiamo a scoprire insieme quali sono le conclusioni di questo accurato lavoro.

Caffè: quali sono le dosi giornaliere consigliate dagli studiosi

Per poterlo consultare bisogna andare sull’Annals of Internal Medicine e i risultati hanno appurato che il consumo abituale di caffè (compreso quello decaffeinato) riduce la mortalità per tutte le cause anche se alla bevanda viene aggiunto lo zucchero.

A condurlo sono stati i ricercatori della Southern Medical University di Guangzhou e per arrivare alle loro conclusioni hanno analizzato le risposte ai questionari di oltre  171.000 persone provenienti dal Regno Unito. Nessuna di queste aveva malattie cardiache o tumori pregressi e inoltre hanno dovuto rispondere a domande inerenti l’alimentazione oltre che quelle ovvie sul consumo di caffè.

I partecipanti sono stati seguiti per quasi sette anni e al termine dell’osservazione è risultato che il rischio di decesso era inferiore di circa  il 30% rispetto a chi invece non lo beveva. Un numero niente male se si considera il campione preso in esame. Dunque, il primo grande punto si può archiviare positivamente.

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L’altra grande dicotomia è quella tra dolce e amaro. Chi lo aveva bevuto senza zucchero aveva dal 16 al 21% in meno di probabilità di morire rispetto a chi non era avvezzo al consumo di caffè. Addirittura maggiore è la percentuale di riduzione di rischio di morte (tra il 29 e il 31%) per chi ha bevuto da 1 a 3 tazzine al giorno zuccherate. Non ci sono invece chissà quali evidenze per quanto concerne i dolcificanti artigianali. Quindi secondo gli autori dello studio quindi la dose ideale è tra le 2 e le 4 tazzine giornaliere. Naturalmente le donne in gravidanza e chi ha particolari problemi di salute farebbero bene ad astenersi.