Arrestato ladro di carte Pokémon su commissione: il suo bottino è spaventoso
Quando è stato tratto in arresto dalle forze dell’ordine gli è stato ritrovato addosso un numero di carte Pokémon a dir poco spropositato. Non si tratta però di un caso sporadico
Le carte dei Pokémon che spopolavano soprattutto nei primi anni 2000 oggi possono avere un valore estremamente importante in termini economici. Da qui a rubarle però ce ne passa, ma in questa società dove i malviventi sono sempre sul pezzo non c’è poi da stupirsi più di tanto.
Uno degli ultimi episodi in ordine di tempo ha del clamoroso. Un vero e proprio colpo che avrebbe dovuto fruttare un gran bel gruzzoletto. Fortunatamente le forze dell’ordine sono riuscite ad evitare il peggio e a trarre in arresto il protagonista di questa assurda vicenda tutta da scoprire.
Ladro carte Pokémon: la ricostruzione della vicenda
Il tutto è avvenuto a Tokyo in Giappone, dove un uomo di nome Omori è stato preso dopo aver rubato circa 1.500 carte raffiguranti i famosi pupazzetti immaginari che hanno fatto impazzire intere generazioni. L’aspetto ancor più clamoroso è che non l’ha fatto per sé, ma si trattava di un lavoro commissionato che gli sarebbe valso 1,15 milioni di Yen che corrispondono a più di 7.600 euro.
La polizia però non ha ancora rintracciato il mandante, ma resta fiduciosa. Partendo dalla genesi dell’accaduto, Omori aveva fatto domanda per uno “yami baito” ovvero un lavoro oscuro part-time. In pratica si tratta di un’attività criminale ad alto rischio che però prevede dei compensi piuttosto importanti. Solitamente queste richieste vengono fatte perlopiù sui social.
Nello specifico il lavoro commissionato ad Omori consisteva nel recarsi ad Akihabara a Tokyo e rubare le carte dei Pokémon. Era stato scelto uno negozio che vendeva anche altri prodotti come gli smartphone. L’obiettivo dell’incaricato era però quello di prendere solo le speciali card.
Lo ha fatto in maniera brutale sfondando la vetrina dello shop e portando via circa 1.500 carte. Omori le ha poi consegnate a chi di dovere senza però vedere il denaro che gli era stato promesso. Una volta arrestato ha dichiarato di avere un disperato bisogno di soldi viste le clamorose perdite che aveva avuto al gioco d’azzardo. Attraverso il suo smartphone le autorità competenti stanno cercando di risalire al basista per capire anche quali altri giri ci sono dietro questo episodio. In generale comunque questo genere di crimini non sono così inusuali. Anche in Italia alcune persone “vendevano” queste particolari carte su Ebay senza mai spedirle. Chiaramente come è giusto che sia sono stati denunciati per truffa.