Contributi badanti 2023, arriva la notizia che in tanti aspettavano: ecco cosa succederà
Un emendamento approvato dalla commissione Affari sociali del Senato ha garantito una svolta importante per quanto concerne alcune categorie di badanti
Novità importante per quanto concerne i contributi per i lavoratori che assistono gli anziani. È stata infatti approvata una proposta a firma Cinque Stelle che va a detassare per ben anni al 100% questa particolare categoria di lavoratori.
Il via libera all’emendamento è stato dato commissioni Affari Sociali del Senato e prevede l’esenzione fino al 2025 per badanti neo assunte o in caso di trasformazione a tempo indeterminato del contratto di lavoro domestico. La modifica in sostanza riguarda il 2023, 2024 e 2025 e prevede un contributo del 100% nel limite massimo di importo di 3.000 euro annui per 36 mesi.
Contributi badanti 2023: cosa prevede l’emendamento
Il beneficio è previsto per le famiglie che assumono lavoratori domestici che assistono anziani autosufficienti con più di 65 anni e non spetta qualora tra il lavoratore e il datore sia cessato un rapporto di lavoro domestico da meno di 24 mesi. Un paletto da tenere a mente e che può essere determinante per l’ottenimento dello beneficio. In totale il governo ha stanziato circa 15 milioni di euro per coprire questa modifica.
Cambiando totalmente scenario al momento resta accantonato lo smart working di cui vari emendamenti chiedono la proroga almeno fino al 2023 visto che il 30 giugno è prevista la scadenza della versione semplificata senza accordo tra lavoratore e azienda. Il governo al momento sembra orientato a una proroga di altri 6 mesi. Questo però solo per quanto concerne i lavoratori agili. Tutto però al momento rimane nell’ambito delle ipotesi visto che sono ancora in corso le varie discussioni sul tema.
A spiegare meglio la situazione ci ha pensato il ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Ecco cosa ha detto a riguardo: “Essendo venuta meno l’emergenza relativa alla pandemia, non c’è più motivo per prorogarlo per i genitori con figli al di sotto dei 14 anni. Mi auspico che ci possa essere la possibilità di tutelare la categoria dei fragili. In tal senso è uno strumento che il datore di cui il datore di lavoro può avvalersi”.
Dunque è bene seguire gli sviluppi della vicenda per capire cosa accadrà in tal senso in futuro. Per quanto concerne i badanti la svolta tanto attesa è finalmente arrivata, mentre per coloro che usufruiscono dello smart working è ancora tutto in alto mare. Non resta che attendere, anche perché si tratta di qualcosa di piuttosto delicato e di grande interesse a livello popolare.