Berlusconi, i grandi esclusi dalla sua eredità: il testamento è già un giallo
Il grande impero di Silvio Berlusconi: in cosa consiste e tra chi sarà diviso
Si spegne il 12 giugno 2023 una delle figure più controverse della politica italiana dell’ultimo secolo. Silvio Berlusconi, noto imprenditore e altrettanto celebre uomo politico, ha da sempre fatto parlare di sé per le sue posizioni politiche e per i coinvolgimenti che durante gli anni ha avuto con la magistratura.
Il businessman più noto d’Italia è stato un imprenditore facoltoso, un innovatore sotto molti punti di vista. Negli anni 70 e 80 ha costruito il suo patrimonio, lanciandosi nel mondo della televisione e delle costruzioni edilizie. Nei primi anni 90 approda inoltre nel mondo della politica, sconvolgendo da subito il modus di fare propaganda e catturando l’attenzione del popolo, al quale ha sempre detto di rivolgersi. Presidente del consiglio per ben 4 volte, anche nelle ultime fasi della sua vita è stato partecipe della scena politica italiana.
La sua morte lascia basiti nonostante fossero note le precarie condizioni di salute che lo hanno visto ricoverato molteplici volte nel corso dell’anno, ma soprattutto ci si domanda chi colmerà il grosso vuoto lasciato all’interno dell’immensa fortuna dell’uomo definito Il Cavaliere.
Gli eredi del patrimonio
Il patrimonio finanziario di Berlusconi comprende svariate attività. Sicuramente ridotto rispetto all’ammontare di fine anni 90, quando si parlava di un gruzzolo di oltre 18 miliardi delle vecchie lire, rimane tuttavia un impero di tutto rispetto che abbraccia più mondi:
- l’editoria, grazie al possesso di Mondadori;
- il calcio, con la percentuale della squadra del Milan;
- la televisione, dato che Mediaset è stata la sua creatura;
- le proprietà materiali, quali la famosa villa, tre jet e un elicottero.
Gran parte dei beni gestiti dal fu Berlusconi rientrano nella società chiamata Fininvest, azienda con la quale il magnate dell’edilizia si fece promotore della nascita di Milano2. Questa società è quotata in borsa con partecipazioni che arrivano a 2,8 miliardi di euro, il che la rende un gustoso boccone a chi al momento ne sta vedendo schizzare i titoli.
Questi gli elementi che si sono accaparrati l’eredità Berlusconi:
- Fininvest possiede gran parte di Mediaset, e all’interno della società in questione vi sono le quote dei figli del Cavaliere. Va però detto che le quote di maggioranza erano comunque in mano a Berlusconi stesso e per queste bisognerà capire come saranno suddivise;
- Banca Mediolanum, di cui l’ex presidente del consiglio possedeva una quota del 30% e che è gestita e affidata completamente alla famiglia Doris. Trattasi della famiglia di Ennio Doris, socio di Berlusconi che è a sua volta scomparso nel 2021;
- Mondadori, a sua volta proprietaria di molti marchi editoriali, pare sia affidata alla gestione di Marina Berlusconi.
Le volontà di Silvio Berlusconi erano quelle di lasciare gran parte del proprio patrimonio ai suoi figli, nello specifico a Pier Silvio il timone del gigante Mediaset e a Marina quello di Fininvest e Mondadori. Non va dimenticata però anche la restante prole del politico più contestato d’Italia, ovvero i tre figli avuti da Veronica Lario.
Cosa accade ora?
Di certo il mondo della finanza e dell’imprenditoria è in trepidazione adesso. Sappiamo che ci saranno i figli dell’ex premier a subentrare nel suo patrimonio economico-politico, ma di certo ancora non è chiaro quale piega prenderà la gestione degli affari e quale sarà l’assetto di potere stabilito dal nucleo familiare.
Se il Cavaliere ha deciso di dividere tutto in parti uguali vi sarebbe comunque una certa disparità, in quanto le quote di Pier Silvio e Marina, già di per sé più alte, diventerebbero ulteriormente maggiorate. Non resta dunque che aspettare di conoscere il testamento Berlusconi.