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Catastrofi naturali e maltempo: forza maggiore vero, ma qualcuno deve pagare | A chi rivolgersi

Danni da maltempo, ma è possibile chiedere un risarcimento?
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Piogge torrenziali, grandinate e disastri: qualcuno risarcisce chi subisce danni?

Temporali, vento forte e grandinate sono sempre una seccatura, soprattutto se si pensa che aumentano le difficoltà di muoversi in città. Spesso però questi eventi climatici si trasformano in piccole e grandi catastrofi.

Il maltempo arreca innumerevoli danni alle cose e talvolta fa vittime. Negli ultimi tempi abbiamo assistito a tanti episodi gravi e scioccanti, l’ultimo dei quali è ancora in corso. Si tratta cioè delle alluvioni in Emilia Romagna, che stanno creando disagi e danni immani alle città coinvolte. Da tutta la nazione sono accorsi i soccorritori per garantire un minimo di vivibilità alla popolazione, ma tutt’oggi l situazione resta pericolosa.

Quando accadono eventi simili ci si domanda sempre a un certo punto chi è che paghi per gli ingenti danni provocati dai disastri. La risposta non è semplice, ma la normativa ci viene in aiuto su questi casi. Capire come funziona è importante soprattutto in un paese come l’Italia che è ad alto rischio idrogeologico.

Esistono i risarcimenti per i danni da maltempo

La legge stabilisce che è possibile erogare risarcimenti per i danni da maltempo. Ma come funziona? Esattamente come per qualsiasi caso giurisprudenziale, bisogna individuare in cima quale sia la responsabilità. Dunque va individuato un colpevole.

Chiaramente in caso di eventi climatici è più complicato stabilire chi e se qualcuno abbia sbagliato. In questi casi però ciò che si va ad analizzare è la possibilità di una responsabilità dei Comuni e degli enti pubblici non tanto per l’evento climatico in sé ma per le conseguenze da esso scaturite.

Diviene pertanto una responsabilità del Comune e delle autorità nel caso in cui si possa appurare che:

  • il disastro poteva essere evitato, in quanto il comune ha sottovalutato gli avvertimenti degli esperti o comunque non ha disposto misure precauzionali a seguito di piccoli fenomeni che ne preannunciavano il disastro;
  • gli enti territoriali hanno effettuato una scorretta manutenzione ordinaria. Quindi se ad esempio vi sono piogge torrenziali perpetuate nel tempo, nonostante si tratti di un fenomeno eccezionale, non è possibile accettare che non siano state eseguite le pulizie degli acquedotti o che siano state fatte in maniera approssimativa.

Qualora si verifichino queste circostanze, la territorialità è sempre tenuta ad addossarsi la responsabilità dei danni e risarcire le famiglie delle vittime nonché pagare la ristrutturazione e/o ricostruzione dei beni danneggiati. In questi casi i comuni sono accusati di omessa custodia.

Le responsabilità degli enti pubblici nei disastri.
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Chi paga quando non c’è colpa da parte dei comuni?

In caso si dimostri che non è stato commesso alcun illecito e che effettivamente l’evento in questione sia stato fortuito e imprevedibile, viene meno il principio della responsabilità. In questo caso però i cittadini colpiti possono ugualmente richiedere un risarcimento, sotto forma di sussidi pubblici per calamità naturali e a risarcirli sarà lo Stato.