Grazie ad un recente esperimento è stato possibile capire da quali sostanze chimiche prodotte dall’uomo vengono attirate le zanzare. Quali soggetti rischiano di più
Il periodo delle punture delle zanzare è ufficialmente iniziato. Con l’arrivo dei primi caldi i fastidiosi insetti tornano a mietere le persone. Purtroppo però nonostante le molteplici precauzioni che si prendono non sempre si riesce a venire a capo del problema. A ciò va aggiunto anche il ronzio che soprattutto nelle ore notturne può risultare alquanto fastidioso.
Purtroppo in alcuni casi possono arrivare anche ad uccidere. Le malattie portate dalle loro punture uccidono circa 700.000 persone all’anno e trovare un modo per non farle entrare in azione sarebbe quanto di più produttivo si possa fare. Per poter arrivare a ciò è necessario capire da cosa sono attratte.
A tal proposito è molto significativo un nuovo studio pubblicato su Science che propone un approccio tutto nuovo rispetto al passato. A condurlo è stato un team di studiosi della John Hopkins University che per rendere l’ambiente più realistico e i risultati più affidabili ha costruito la più grande “arena per zanzare” del mondo.
Si tratta di uno spazio chiuso e circondato da otto tende nelle quali hanno dormito le persone che si sono prestate all’esperimento. Ai partecipanti non è stato chiesto di farsi pungere, ma solo di emettere odori. Dalle tende partivano poi delle pompe che raccoglievano l’aria densa di sostanze chimiche e la sparavano verso diversi punti dell’arena, che sono stati riscaldati e mantenuti intorno ai 35°, una temperatura piuttosto vicino alla media di un corpo umano.
A quel punto gli scienziati hanno osservato le scelte compiute dai circa 200 esemplari di zanzare lasciati liberi di girare per capire su quale piattaforma profumata andavano a posizionarsi. Il passaggio finale è stata l’analisi della composizione chimica delle sostanze presenti sulla pelle dei partecipanti.
Come già dimostrato da precedenti studi la preferenza delle zanzare è stata nettamente verso le persone che producevano grandi quantità di acidi cabossilici, secrezioni oleose che idratano e proteggono la pelle. Uno di questi acidi si trova anche nel Limburger un formaggio tipico di Germania, Olanda e Belgio, che viene notoriamente usato come esca per le zanzare. Al contrario hanno quasi sempre ignorato gli odori che contenevano eucaliptolo, la molecola presente tra gli altri nell’eucalipto e nella salvia. In questo modo si possono creare dei repellenti sempre più efficaci per allontanare questi insetti a dir poco tedianti.