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Attenzione a questa applicazione, eliminatela subito: può spiare le conversazioni

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Si tratta di un’applicazione piuttosto in auge visto che è stata scaricata da oltre 50.000 utenti. Un gruppo di ricerca ha scoperto che registra le conversazioni degli utenti e non solo 

Ormai viviamo in un mondo completamente immerso nelle applicazioni. Grazie ad esse facciamo davvero di tutto dall’ascoltare la musica fino appuntarci delle cose di estrema importanza. Non è tutto oro quel che luccica però visto che dietro ad alcune di queste si nascondono delle insidie di non poco conto.

Infatti può capitare che queste possano essere controproducenti per gli utenti che le scaricano. Un esempio eclatante riguarda un’app che è stata scaricata con una certa frequenza in questa fase (a marzo 2023 poteva vantare oltre 50.000 installazioni). Addirittura è in grado di ascoltare o registrare ogni parola o rumore.

iRecorder-Screen Recorder: ecco perché può essere deleteria

Si tratta di iRecorder-Screen Recorder e secondo una ricerca del gruppo ESET spia gli utenti nelle modalità di cui sopra. Al momento però non ci sono ancora spiegazioni certe in merito ai responsabili anche se il sospetto che dietro ci sia un gruppo di hacker è piuttosto alto. L’obietto con tutta probabilità è quello di rivendere le informazioni a enti governativi o sul darkweb.

Il malware è stato scoperto dal ricercatore di ESET Lukas Stefanko. In un post sul blog ha spiegato che l’app iRecorder quando è stata lanciata nel settembre 2021 non aveva nessuna funzionalità pericolosa. Successivamente è stato inviato tramite un aggiornamento un codice AhRat, ovvero un trojan che sfrutta l’accesso al dispositivo di una vittima e monitora le attività dell’utente sottraendo le informazioni sensibili.

Un primo passo però è già stato compiuto visto che non appare più nell’elenco degli store utili a scaricare le applicazioni sui dispositivi mobili. Per chi invece l’ha già installata nei mesi scorsi non c’è altra possibilità che eliminarla manualmente per scongiurare rischi di un certo rilievo.

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In linea di massima comunque gli store digitali dovrebbero riconoscere e bloccare le app dannose per gli utenti. Nel 2022 Google ha infatti impedito l’accesso a 1,4 milioni di app che violavano la privacy degli utenti. Chiaramente non possono essere infallibili e hanno comunque bisogno dei loro tempi tecnici per poter smascherare ciò che c’è dietro. Nel frattempo però sarebbe sempre opportuno prendere informazioni su ciò che si scarica sul proprio smartphone, anche solo chiedendo un parere ad amici, parenti o conoscenti. D’altronde nel telefono si celano la maggior parte delle nostre info personali.