Con l’avvento del nuovo digitale terrestre alcuni canali televisivi di fatto spariranno della programmazione. Andiamo a vedere quali sono nello specifico
L’arrivo del nuovo segnale digitale terrestre DVB-T2 ha rivoluzionato e non poco il mondo della televisione. Alcuni canali infatti sono spariti a causa dei costi ingenti per trasmettere secondo i nuovi standard. Altri invece sono soggetti alle varie risintonizzazioni e quindi nel momento che ne cerchiamo alcuni, rischiano di sparire altri.
Andiamo quindi a vedere quali canali in Italia sono soggetti a questo fenomeno che apparentemente può sembrare un po’ strano e privo di una spiegazione logica. Ecco tutto quel che c’è da sapere in merito.
Prima però è bene sottolineare i benefici che ha portato il nuovo digitale terrestre, tra cui una migliore qualità video e audio, una stabilità generalmente più elevata e ovviamente la possibilità di vedere molti più canali creati appositamente per sfruttare questa innovativa tecnologia.
In Italia il passaggio dall’analogico al formato MPEG-2 si è concluso circa 10 anni fa, ma da qualche tempo nel Bel Paese è iniziato il processo di transizione tra la prima e la seconda generazione, che seppur sia meno pesante per gli utenti ricopre comunque una grande importanza visto che serve a liberare la banda dei 700 MHz per l’attivazione dei servizi di telefonia mobile 5G.
Questo ha portato lo stato italiano a chiedere lo spegnimento dei vecchi canali MPEG-2 per attuare la conversione agli attuali canali in MPEG-4. Una condizione che ha disabilitato i vecchi canali che non sono in alta definizione. Dal 1 gennaio 2023 tutti i canali sono disponibili unicamente col nuovo segnale. I principali canali come ad esempio quelli della Rai sono stati disponibili per diversi mesi anche in bassa definizione alla numerazione 501, 502 e 503, adesso però non sono più disponibili nelle versioni non in HD.
Dal canto suo il Ministero dello Sviluppo Economico che si occupa della gestione tecnologica delle comunicazioni ha ribadito l’obiettivo di concludere il processo di passaggio al Digitale Terrestre entro la fine del 2023. Dunque, le liste dei canali non sono più qualcosa di stabile come un tempo, ma di variabile o almeno in questo fase l’andamento è questo. I cittadini invece per potersi adeguare al nuovo digitale terrestre in diversi casi hanno dovuto cambiare apparecchiatura visto che le televisioni che hanno più do 5-6 anni sono di fatto già obsolete e non predisposte per questa “piccola rivoluzione”.