Pensione di reversibilità, quando arriva lo stop del trattamento: i requisiti non perdonano
Il venir meno di alcuni importanti requisiti, comporta lo stop al riconoscimento della pensione di reversibilità. Di seguito tutti i dettagli.
La pensione di reversibilità è il trattamento economico riconosciuto ai familiari di un lavoratore o di un pensionato deceduto anzitempo. In altre parole, spetta ai familiari superstiti, a patto che, soddisfino alcuni indispensabili requisiti. Nello specifico, proprio come riportato sul portale dell’INPS, la pensione di reversibilità spetta:
• al coniuge; la reversibilità viene riconosciuta anche nel caso di separazione o divorzio. In caso di separazione da addebitarsi al superstite, però, al fine di ricevere il trattamento, è necessario che risulti titolare di un assegno di mantenimento stabilito dal Tribunale. In caso di divorzio, la reversibilità viene riconosciuta, a patto che, l’ex coniuge sia titolare di assegno periodico divorziale, non sia convolato in nuove nozze e la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto non sia antecedente alla data della sentenza con la quale viene pronunciato lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.
• Superstite dell’unione civile; in questo caso il trattamento economico sarà pari al 60% di quella del defunto, salvo il caso in cui non vengano superate le soglie di reddito previste.
• Figli, legittimi, legittimati, adottivi, affiliati, legalmente riconosciuti, naturali, giudizialmente dichiarati o nati da precedente matrimonio dell’altro coniuge.
Ad ogni modo, il trattamento economico erogato dall’INPS, non è necessariamente eterno o fisso. Dunque, può decadere oppure subire riduzioni, sospensioni in base ai cambiamenti che può affrontare il beneficiario.
Pensione di reversibilità: quando arriva lo stop al trattamento
Come anticipato, la pensione di reversibilità non è una prestazione che dura per sempre, ma può subire delle modifiche oppure decadere, in presenza di variazioni che possono inficiare i requisiti indispensabili al riconoscimento. Il diritto alla pensione di reversibilità viene perso quando:
• il coniuge passa a nuove nozze;
• i figli raggiungono i 26 anni di età;
• i figli frequentanti l’università terminano o interrompono il loro percorso di studi;
• viene meno lo stato di inabilità del titolare del beneficio;
• i fratelli o le sorelle non sposati del defunto, convolano a nozze o sono titolari di assegno pensionistico.
Insomma, nelle condizioni di cui abbiamo appena parlato, arriva lo stop alla prestazione. Ricordiamo che la pensione di reversibilità non viene riconosciuta in automatico, ma è necessario presentare una apposita richiesta. E’ possibile inoltrare l’istanza per il riconoscimento della pensione di reversibilità attraverso il portale INPS, il contact center dedicato, oppure rivolgendosi ad un ente di patronato.