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Confezioni sempre meno piene: quali aziende si stanno avvalendo del “trucchetto” | Ci stanno ingannando

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Il fenomeno dello shrinkflation ha radici piuttosto profonde ma questa lunga fase di crisi di fatto lo ha accentuato. Quali sono stati i casi più eclatanti di questo periodo in Italia

La guerra in Ucraina ha generato una crisi piuttosto importante per quanto concerne alcuni prodotti di prima necessità. I prezzi nell’ultimo anno sono aumentati in maniera esponenziale a causa della carenza delle materie prime. Un quadro già piuttosto catastrofico che in realtà è ancor più drammatico di ciò che sembra.

Infatti c’è anche un altro aspetto da prendere in considerazione, ovvero quello della diminuzione delle quantità di prodotto nelle confezioni senza abbassamento di prezzo. Andiamo a vedere di cosa si tratta e quali prodotti nello specifico riguarda.

Shrinkflation: di cosa si tratta e quali sono gli ultimi esempi

Si chiama Shrinkflation che tradotto in italiano significa sgrammatura. Di fatto è una strategia commerciale attraverso cui le aziende continuano a proporre i prodotti allo stesso prezzo, ma diminuendone le quantità. Con questo modus operandi il consumatore non si accorge dell’aumento di prezzo, anzi sembra che di fatto non sia cambiato nulla.

I più attenti però ci fanno caso e chiaramente non digeriscono bene la cosa anche perché alle volte anche il costo seppur lievemente sale di qualche centesimo. Le associazioni a tutela dei consumatori sono piuttosto critiche in tal senso perché rende gli acquisti meno consapevoli. L’associazione Altroconsumo ha monitorato i prezzi e le quantità di alcuni marchi e ha segnalato questo andamento piuttosto comune.

Uno dei suggerimenti per far fronte a tutti ciò è quello di prestare attenzione al prezzo al chilogrammo o al litro, in modo da non farsi “ingannare” dai prezzi presenti sulle confezioni. Seppure nell’ultimo anno sia diventato sempre più consuetudinario assistere a questo genere di aumenti, già una decina d’anni è iniziato questo cambiamento tra gli scaffali dei supermercati.

supermercato
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In Italia sono due i casi che hanno catturato le maggiori attenzioni tra i prodotti di largo consumo, ovvero lo yogurt greco Fage e una tipologia di pasta Barilla. Per quanto concerne gli yogurt le confezioni da 170 grammi sono state ridotte a 150 grammi, quelle da 500 a 450 grammi e quelle da 1 Kg a 950 grammi.

La Barilla invece ha introdotto una nuova linea di pasta trafilata al bronzo che si trova solo nei formati da 400 grammi anziché nei classici da 500 grammi. La stessa azienda ci ha tenuto a precisare che la pasta nei pacchi da 400 grammi è un prodotto con caratteristiche differenti dall’abituale pasta da 500 grammi che è ancora disponibile in commercio.