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Animali domestici in condominio: come trovare dei compromessi per una convivenza pacifica

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Il possesso di animali domestici in condominio è disciplinato dal Codice Civile. Ecco cosa fare per evitare situazioni spiacevoli con gli altri abitanti del palazzo

La presenza di animali domestici nei condomini è sempre più corposa. D’altronde con la legge numero 220/12 con annessa aggiunta di un comma all’articolo 1138 del Codice Civile non è più possibile vietare il possesso di animali domestici attraverso i regolamenti condominiali.

Quindi, i regolamenti che vietano la possibilità di tenere un cane, un gatto o qualsiasi altro animale da compagnia in appartamento sono illeciti e contrari alle disposizioni di legge. Ciò però non significa che si possa fare quel che si vuole. È comunque necessario rispettare delle regole per consentire anche a chi non ha animali di vivere serenamente la propria quotidianità casalinga.

Animali in condominio: quali sono i diritti e i doveri dei padroni

Andando per gradi una delle prime accortezze da prendere obbligatoriamente è quella di portare il proprio cane al guinzaglio nelle aree comuni del condominio e di utilizzare la museruola per le razze più pericolose. Stesso discorso per la pulizia. Se un nostro amichetto a quattro zampe si ritrovi a sporcare scale o androni è sacrosanto che il padrone pulisca.

Uno dei principali motivi di dibattito è però relativo ai rumori che possono produrre. Si pensi all’abbaiato di un cane o al canto di un uccellino o di un pappagallo. Chiaramente i decibel non devono superare i limiti della sopportabilità, perché altrimenti si va a ledere la quiete e la libertà altrui.

Nonostante ciò capita spesso che alterchi di questo tipo sfocino in delle vere e proprie battaglie legali in tribunale, ma probabilmente sarebbe più opportuno agire secondo il buon senso. Mettersi a tavolino e trovare una soluzione che possa accontentare un po’ tutti rimane sempre e comunque la via migliore anche per mantenere dei rapporti civili tra i condomini.

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A prescindere da ciò è bene chiarire subito che alcuni animali considerati non domestici non possono essere ospitati in casa. Questo discorso vale per gli animali selvatici come gli orsi, i lupi, i cinghiali e le volpi. La detenzione in questi frangenti è proibita dalla legge. Discorso identico per le specie in via d’estinzione o sottoposte a protezione. Purtroppo però non sono rari i casi in cui qualcuno ancora li possieda privatamente. Nessun problema invece per cani, gatti, criceti, uccellini, pappagalli e conigli che fanno parte senza nessun dubbio della cerchia degli animali domestici.