La misura che nel 2024 manderà in pensione il Reddito di Cittadinanza fa già parlare di sé. Molti saranno i titolari RdC tagliati fuori dal nuovo sussidio. Facciamo il punto della situazione.
Si chiama Assegno di Inclusione ed è la misura introdotta dal Governo Meloni che prenderà il posto del Reddito di Cittadinanza. L’ADI nasce con l’intento di eliminare la povertà in Italia ed, al contempo, aiutare i cittadini che si trovano in una difficile situazione economica, ad intraprendere un percorso lavorativo.
Secondo quanto stabilito con il nuovo Decreto Lavoro, approvato lo scorso primo maggio, la misura potrebbe entrare in vigore a partire dal prossimo anno, quindi, dal 1° gennaio 2024 e sarà riconosciuta ai cittadini nel cui nucleo familiare ci sia almeno una persona disabile o titolare di invalidità civile, un minore oppure un over 60, a patto che, soddisfino determinati requisiti relativi al reddito, alla cittadinanza e al tenore di vita.
In attesa della conferma con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, possiamo affermare che anche possedere un determinato tipo di auto può determinare l’esclusione dal beneficio. Insomma, l’Assegno di Inclusione segnerà una vera e propria stretta per tanti percettori di Reddito di Cittadinanza. Nelle prossime righe andiamo ad analizzare i requisiti principali per ottenere il riconoscimento dell’ADI, gli importi che saranno erogati e la procedura per presentare domanda.
A partire dal 2024, dunque, gli italiani dovranno dire addio al Reddito di Cittadinanza che sarà sostituito dalla nuova misura introdotta dal Governo del Presidente Giorgia Meloni. La misura si chiamerà ADI (Assegno di Inclusione) e sarà riconosciuta ai cittadini in situazioni di difficoltà economica che hanno all’interno del proprio nucleo familiare almeno un componente disabile o titolare di invalidità civile, un minore oppure un anziano ultrasessantenne. Per accedere al nuovo sussidio, però, è necessario soddisfare altri importanti requisiti di cittadinanza, reddituali e patrimoniali.
Nello specifico, potranno ottenerlo: cittadini italiani, europei o loro familiari, cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Il nucleo familiare dovrà avere un ISEE non superiore a 9.360 euro, reddito familiare inferiore a 6 mila euro annui (maggiorato sulla base dei componenti, in particolare disabili), valore massimo prima casa non superiore a 150 mila e non superiore a 30 mila euro nel caso di altri immobili. A pregiudicare il riconoscimento dell’ADI anche il tipo di automobile posseduta. Infatti, è necessario che nessun componente della famiglia sia in possesso di un’automobile di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati per la prima volta nei 36 mesi che precedono la richiesta. Un’unica eccezione è rappresentata dai veicoli per i quali è prevista un’agevolazione fiscale per i soggetti disabili.
L’importo massimo riconosciuto per l’Assegno di Inclusione è pari a 6 mila euro annuali e non inferiore a 480 euro mensili. In più, è prevista una eventuale quota per l’affitto fino ad un massimo di 3.360 euro all’anno. Il sussidio sarà erogato dall’INPS su richiesta tramite la piattaforma telematica che sarà aggiornata nei prossimi mesi.