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Ritrova buoni postali del 1942, valevano 1000 lire: oggi potrebbe essere ricca ma c’è un problema…

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Una signora di 70 anni ha ritrovato dei buoni postali fruttiferi risalenti al 1942 e si è prontamente rivolta agli organi competenti per cercare di incassarli. Ecco i dettagli di questa curiosa vicenda

Ritrovare dei buoni fruttiferi mentre si mettono a posto vecchie foto di famiglia sta diventando sempre più consuetudinario. Stavolta è capitato ad una 70enne di Aversa (comune della provincia di Caserta), che ha rinvenuto addirittura due buoni dal valore di 1000 lire ciascuno. Entrambi sono risalenti al 1942.

Una volta effettuata la dolce scoperta la donna li ha fatti prontamente valutare dai consulenti dell’associazione di settore Giustitalia. Si tratta di un organo che opera a livello sia nazionale che internazionale e si occupa del rimborso dei buoni postali e dei titoli di Stato, di agire per recuperare le somme di denaro presso Poste Italiane ed il Ministero delle Finanze.

Quanto valgono oggi i buoni fruttiferi ritrovati dalla signora

La valutazione dei titoli che tengono conto anche degli interessi legali, della rivalutazione e della capitalizzazione, dalla data di emissione a quella del ritrovamento è di circa 85.000 euro euro. Una cifra importante che potrebbe consentire a chiunque di dare una svolta alla propria vita.

Non è però sempre semplice riuscire ad ottenerli. Anzi, con il cambio di valuta avvenuto nel 2002 è decisamente più difficile convertire i vecchi buoni fruttiferi e in molti altri casi in cui ci sono stati dei ritrovamenti di questo tipo, il responso non è stato positivo. La signora in questione ha dato mandato all’associazione sopracitata per provare a far valere i propri diritti.

Bonus
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Non resta che aspettare per vedere come si evolve la situazione. D’altronde può essere un precedente capace di fare scuola. Qualora i buoni dovessero essere convertiti si aprirebbero degli spiragli anche per altre persone che si trovano in situazioni più o meno analoghe.

In generale intorno ai buoni fruttiferi si stanno facendo diverse “chiacchiere” in questa fase. Tra chi ritiene che non siano più uno strumento conveniente e chi invece nonostante non siano più remunerativi come in passato continua ad investirci. Ad ogni modo proprio di recente Poste Italiane ne ha ideati alcuni per cercare di sopperire al periodo di forte inflazione. Si tratta di buoni dematerializzati che sono rappresentati solo da una scrittura contabile effettuata su un conto di regolamento che può essere il conto corrente BancoPosta o il libretto di risparmio postale. Per conoscere tassi e rendimenti potrebbe essere piuttosto proficuo rivolgersi direttamente ad uno sportello di un qualsiasi istituto postale.