Rdc, cosa succederà davvero il 1 gennaio 2024: preparate ISEE e contratto d’affitto

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A partire dal prossimo anno cambieranno tantissime cose per quanto concerne il Reddito di Cittadinanza, a partire dal nome. Infatti si chiamerà assegno di inclusione

Il Reddito di Cittadinanza così come lo abbiamo conosciuto negli scorsi anni è ormai giunto al capolinea. Questo aspetto però era già noto con l’avvento del Governo Meloni, che ha sempre espresso il proprio disappunto su come era sviluppata questa misura.

Per questo grazie al Decreto Lavoro 2023, il Reddito di Cittadinanza è stato stravolto, anzi è stato di fatto sostituito da un nuovo strumento che prende il nome di Assegno di Inclusione. Cerchiamo di capire quali sono i principali dettagli relativi al nuovo sussidio destinato alle persone che versano in condizioni di difficoltà economiche.

Reddito di Cittadinanza e Assegno di Inclusione: cosa bisogna sapere

L’avvicendamento definitivo avverrà nel 2024 (presumibilmente il 1 gennaio) e per richiedere il nuovo ADI saranno necessari alcuni importanti requisiti, che allo stato attuale devono ancora essere confermati dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale. In primis bisogna essere cittadini italiani o dell’Unione Europea da almeno 5 anni di cui 2 continuativi.

Poi non bisogna avere un ISEE superiore a 9.360 euro e un valore massimo del patrimonio immobiliare di 30.000 euro. Tra gli altri vincoli ci sono quelli inerenti le intestazioni di veicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motocicli di cilindrata superiore a 250 cc. Questi sono solo alcuni dei paletti più significativi a cui se ne aggiungono altri consultabili nel decreto dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Ogni beneficiario potrà accedere al sostegno economico per un periodo continuativo che non superi i 18 mesi. Potrà poi essere rinnovato per altri 12 mesi osservando però la sospensione di 1 mese, proprio come accadeva per il RDC. L’assegno ha un valore non inferiore ai 480 euro al mese ai quali è possibile aggiungere 280 euro extra per la quota d’affitto. Tuttavia se nel nucleo familiare sono presenti persone disabili o con più di 67 anni, la cifra dell’assegno può lievitare a 630 euro mensili.

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Per effettuare la domanda sarà necessario rivolgersi all’INPS e seguire l’iter previsto. La prima cosa da fare è iscriversi al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL). Inoltre bisognerà aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa. Prima del via libera ci sarà tutta una fase di verifiche accurate da parte dell’INPS che dovrà appurare che i richiedenti rientrino nei parametri richiesti. D’altronde negli anni del RDC il fenomeno dei “furbetti” è stata una vera e propria piaga per il paese.