Cosa succede quando una persona passa a miglior vita lasciando dei debiti? Ecco cosa è meglio sapere sulle successioni ereditarie.
Quando una persona passa a miglior vita, gli succedono i familiari più stretti che diventano i proprietari dei suoi beni. Di norma, è possibile decidere mediante testamento a chi lasciare il proprio patrimonio, tuttavia, non è possibile escludere dalla scelta i familiari più stretti, come il coniuge e i figli che sono eredi per legge. Ma cosa succede nel caso in cui il defunto abbia contratto dei debiti? Gli eredi sono davvero obbligati a pagarli?
Secondo la legge italiana, alla morte di una persona che ha contratto debiti, sono gli eredi a doverne rispondere, personalmente e proporzionalmente alla quota ereditaria. In altre parole, chi eredita il patrimonio del defunto dovrà farsi carico dei debiti.
Affinché gli eredi possano essere obbligati a regolarizzare la posizione debitoria, però, è necessario che questi abbiano acquisito lo status di eredi, cioè abbiano accettato l’eredità.
Come abbiamo anticipato, nel caso in cui un defunto lasci dei debiti, a risponderne saranno i suoi eredi, questo a patto che accettino l’eredità. In buona sostanza, chi avanza dei crediti nei confronti di una persona che non c’è più, può agire solo se gli eredi abbiano accettato l’eredità. L’accettazione può essere semplice o tacita, ma resta un presupposto imprescindibile per procedere alla riscossione del credito.
Quindi, nel caso in cui gli eredi rinuncino all’eredità non sono in alcun modo tenuti a rispondere dei debiti ereditari. Può accadere anche che gli eredi accettino l’eredità con il c.d. “beneficio di inventario”. In questo caso, gli eredi dovranno rispondere dei debiti contratti dal defunto solo con i beni ricevuti in eredità e nei limiti del loro valore. In pratica, attraverso l’accettazione beneficiata gli eredi non rischiano più del ricevuto con il lascito.
Qualora, gli eredi accettino l’eredità ma decidano di non farsi carico dei debiti contratti dal defunto, il creditore ha diritto di agire legalmente nei loro confronti. Il creditore potrà rivolgersi al giudice competente, per chiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo e successivamente procedere con il pignoramento dei beni ricevuti in eredità, oltre che quelli personali degli eredi. Per rintracciare i beni oggetto di esecuzione forzata, è necessario il supporto di un avvocato specializzato in recupero crediti. In questo modo, sarà possibile individuare i beni di proprietà degli eredi, sia mobili che immobili, oltre che eventuali conti correnti bancari e postali, stipendi percepiti e pensioni.