Truffe, come sapere se il tuo contratto di lavoro è valido
Il mondo del lavoro sta vivendo una seria crisi ormai da anni tanto che i livelli di disoccupazione ormai sono in costante e preoccupante crescita. Questa situazione viene aggravata anche dal lavoro nero.
Se chi pur di lavorare accetta di vivere nell’illegalità, assicurandosi di riuscire a portare a casa almeno il necessario per mangiare, c’è anche chi riesce ad ottenere la stipula di un contratto, in alcuni casi però i lavoratori si ritrovano con una brutta sorpresa tra le mani.
Secondo i dati più aggiornati dell’ISTAT la disoccupazione generale in Italia sta raggiungendo l’8% mentre quella giovanile si attesta addirittura al 22,9% quindi più di 2 su 10 tra ragazzi e ragazze non riescono a trovare un contratto di lavoro regolare o quantomeno dignitoso sia dal punto di vista delle condizioni lavorative che dello stipendio.
Chi è per la prima volta alla ricerca di un lavoro o semplicemente è alla disperata ricerca di un contratto tende poi a fidarsi del futuro datore di lavoro, leggendo e firmando documenti che però potrebbero non essere regolari, perdendo quindi contributi, diritti ed eventuali sostegni di disoccupazione.
Per controllare la propria vera condizione lavorativa si possono utilizzare diversi strumenti in quanto un contratto, per essere valido, deve rispettare molteplici condizioni ed essere registrato regolarmente agli organi competenti.
Dove poter controllare il proprio contratto di lavoro
La prima cosa da controllare quando si vuole sapere di più sulla propria situazione lavorativa e contributiva è il sito dell’INPS, al quale si può accedere utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE e CNS. Una volta all’interno del portale basterà andare nella sezione dell’estratto conto contributivo/previdenziale INPS, qui saranno elencati tutti i lavori regolarmente registrati e le relative informazioni.
Gli stessi dati possono poi essere richiesti al Centro dell’Impiego territoriale competente ma anche all’Agenzia delle Entrate, infatti all’intero del sito si può trovare la propria Certificazione Unica (CU). Ciò che è importante ricordare è che il datore di lavoro è tenuto a registrare il contratto attraverso la Comunicazione UniLav, documento che è stato introdotto dalla Legge del 27 Dicembre 296/2007.
Nella comunicazione UniLav sono presenti tutte le informazioni inerenti al rapporto di lavoro comprese proroghe di contratto, trasferimenti di sede, variazioni degli orari di lavoro ed anche la sua cessazione. È quindi compito del datore di lavoro trasmettere tutto ciò ai Centri per l’Impiego, rilasciando anche una copia della ricevuta elettronica dell’avvenuta trasmissione.