Quanto guadagna un arbitro di calcio a partita: lo avreste mai detto?
Ecco cosa bisogna fare per intraprendere la carriera arbitrale nel mondo del calcio e quali sono guadagni medi di un direttore di gara in Serie A
Diventare arbitro non è il sogno di tutti i bambini come può essere invece quello di fare il calciatore, ma sono comunque in tanti ad avvicinarsi a questo mestiere che in qualche modo permette di essere a stretto con contatto con i grandi campioni dello sport più seguito al mondo.
Per poter intraprendere la carriera arbitrale non resta che frequentare uno dei tanti corsi che l’Associazione italiana arbitri (AIA) tiene periodicamente in diverse aree del Bel Paese e non solo nei principali centri. Bisogna però essere in possesso di determinati requisiti.
Arbitro Serie A: qual è la retribuzione per ogni singola partita
Tra questi si possono annoverare la cittadinanza italiana (anche straniera con regolare permesso di soggiorno), età non inferiore a 15 anni e non superiore ai 35 anni, aver conseguito almeno il titolo di studio della scuola media inferiore (la terza media per intenderci), non avere già acquisito la qualifica di arbitro in un precedente rapporto conclusosi poi con le dimissioni, non essere tesserati per nessuna società affiliata alla F.I.G.C, non essere stati dichiarati falliti in proprio in società di persone, assenza di condanne penali negli ultimi 10 anni e assenza di procedimenti penali a carico.
Una volta sostenuto il corso si dovrà sostenere una prova d’esame basata su test scritti e un esame orale riguardante le regole del gioco del calcio. A ciò vanno abbinati anche dei test di idoneità fisica. A quel punto si entra a far parte dell’Aia e si può arbitrare dalla categoria dei Giovanissimi. In una prima fase si viene assistiti da un tutor. Se poi si mostra di avere grandi capacità si può salire di categoria fino ad arrivare all’elité del calcio, ovvero la Serie A.
Ma quali sono i guadagni per i fischietti del massimo torneo calcistico nazionale? La retribuzione per quanto concerne la Serie A è di 3.800 euro a partita. In Serie B invece si guadagna 1.700 euro per ogni match diretto. Il guardalinee ha una remunerazione di 1.080 euro a partita. Più basso il compenso previsto per le gare di Coppa Italia: 1.000 euro a partita nei primi turni, 1.500 nei quarti, 2.500 nelle semifinali e 3.800 in finale.
Per le gare internazionali il discorso cambia. La Uefa infatti paga “meglio” e dispensa per gli arbitri internazionali (per arbitrare in Europa è fondamentale fare questo scatto) una somma pari a 4.800 euro a partita. Dalle fasi finali (dai quarti in avanti) la paga sale a 5.800 euro. Per i guardalinee il salario è di 1.440 euro per ogni match che diventano 1.740 euro per le ultime gare delle varie manifestazioni europee.