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Ad aprile rischiano di sparire dagli scaffali 3.000 farmaci: scopri se ci sono anche i tuoi

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Si va dai farmaci più a comuni a quelli per trattamenti specifici. L’irreperibilità dei medicinali sta diventando piuttosto importante e per il futuro prossimo lo scenario è ancor meno roseo

C’era una volta l’Italia in cui i farmaci erano così tanti da creare confusione tra chi li acquistava. Adesso invece il Bel Paese sta facendo i conti con il problema opposto, ovvero la carenza di alcuni medicinali. Sono circa 3000 i prodotti che attualmente scarseggiano nel Bel Paese e altri 472 lo diventeranno a partire dai prossimi giorni e nel 2024.

A riportare questo quadro per niente roseo è l’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA) che sul proprio sito ufficiale ha pubblicato un report aggiornato all’11 aprile 2023 in cui “spiega” ciò che sta accadendo.

Medicinali irreperibili: la spiegazione da parte dell’Aifa

In virtù di ciò è scattato l’allarme legato alla poca disponibilità di farmaci comuni come gli antibiotici e gli antipiretici. A questi vanno aggiunti anche quelli fondamentali per le terapie specifiche come quelle antitumorali. L’Aifa ha spiegato che ciò può avvenire per varie ragioni, tra cui l’irreperibilità del principio attivo, le problematiche legate alla produzione, l’imprevisto incremento delle richieste di un determinato medicinale o un’emergenza sanitaria.

Può essere inoltre temporaneo o permanente e in questo caso i tempi non sembrano proprio essere brevissimi. Oltre il 50% sono farmaci per cui è stata sospesa o è cessata definitivamente la commercializzazione. I problemi produttivi e l’elevata richiesta in questo caso vengono appena dopo.

Qualora un farmaco risulti carente l’Aifa consiglia ai pazienti di rivolgersi ad un medico per poter avere indicazioni in merito ad un medicinale equivalente. D’altronde in base ai dati circa il 77% dei farmaci che in questo momento scarseggiano, possono essere sostituiti da uno simile.

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In alcune specifiche situazioni che devono essere rigorosamente motivate, se il medico di base o lo specialista lo ritengono necessario, è possibile attivare la procedura di importazione. Si tratta di un’alternativa importante alla carenza dei medicinali. È bene sapere però che i medicinali non potranno essere dispensati dalle farmacie convenzionali, ma in esclusivamente dalle Asl o altre strutture competenti presenti sul territorio.

Insomma, un andamento da tenere sotto controllo, che in linea generale non è così preoccupante come sembra. La possibilità di poter ripiegare su altri farmaci è sicuramente importante e da non tralasciare. D’altronde il Bel Paese da sempre si caratterizza per la varietà di medicine a disposizione. Ad ogni modo i medici sono sempre a disposizione per cercare delle eventuali contromisure.