Gratta e vinci, quanto guadagna chi vende i tagliandi milionari: Italia e Usa a confronto
Andiamo a scoprire quali sono gli introiti per i rivenditori di Gratta e Vinci milionari e qual è la differenza tra chi li vende in Italia e negli Stati Uniti
Il Gratta e Vinci non è concede l’opportunità di vincere ingenti somme di denaro solo a chi li acquista, ma anche a chi li vende. Infatti le ricevitorie e i tabacchi abilitati hanno diritto ad ottenere una piccola parte del premio. Una prassi prevista dalla maggior parte delle lotterie mondiali, tra cui quelle di Italia e Usa.
Vediamo quindi quali differenze intercorrono tra i due paesi nel momento in cui si registra una vincita dovuta ad un tagliando milionario. Ecco alcuni esempi reali che possono aiutare ad avere un’idea più reale rispetto a tutto ciò.
Gratta e Vinci: quanto fruttano le vincite ai rivenditori nel nostro paese e in USA
In Florida una donna di 69 anni di North Miami Beach ha vinto un premio da 1 milione di dollari grazie ad biglietto del Billion Dollar Gold Rush Supreme. Il tagliando lo aveva acquistato in una ricevitoria situato proprio nella sua area di riferimento. Il rivenditore per effetto della vincita macroscopica riceverà di 2000 dollari come percentuale sul biglietto venduto.
Un “premio” non propriamente esiguo a cui vanno aggiunti anche gli introiti per la vendita dello stesso. Dunque almeno in questa area degli USA i gestori di queste attività hanno un loro bel tornaconto. E in Italia? Nel nostro paese la situazione è completamente differente.
Al contrario di quanto si pensa non esiste alcuna percentuale da corrispondere al gestore del negozio in cui è stato acquistato il titolo vincente. I festeggiamenti che spesso vediamo in televisione in seguito ad una vittoria cospicua al Gratta e Vinci sostanzialmente servono a due cose: la prima ad invogliare il fortunato a lasciare una “piccola mancia” e la seconda per farsi pubblicità.
In tanti infatti presi dalla curiosità visitano il bar o il tabacchi dove si è registrata la super vincita. Tecnicamente quindi chi vende questi biglietti guadagna solo dagli “aggi”. Secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la percentuale dell’aggio che spetta al ricevitore è dell’8% del prezzo di ogni biglietto. Si tratta di una quota esente da IVA così come previsto a termini di legge. Dunque il divario che intercorre tra Italia e Usa per quanto concerne i ricavi relativi ai Gratta e Vinci è piuttosto marcato, così come in tanti altri settori.