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Ritrova un patrimonio in lire dietro un quadro: quello che succede dopo ha dell’incredibile

Quadri
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Un uomo dopo aver trovato un ingente cifra in lire dietro un quadro ha provato a convertirli in Euro, ma la risposta della banca non è stata esattamente quella che si aspettava

È proprio vero che i tesori più preziosi sono sotto i nostri occhi. Ed è proprio ciò che è capitato ad un uomo di Brindisi che dietro ad un quadro del XVI secolo ha trovato una somma di denaro piuttosto ingente.

Peccato per lui che la somma fosse in lire per l’esattezza 23 milioni, mica spicci. Ha provato prontamente a convertirli in euro ma non c’è stato nulla da fare. Ecco come sono andate le cose.

Ritrova 23 milioni di lire dietro un quadro: la reazione della Banca d’Italia

Tutto parte dal ritrovamento del denaro in un box dietro un importante quadro del 1500: 23 milioni di lire in banconote di vario taglio e alla richiesta di cambio in euro presso la Banca d’Italia. Quest’ultima però non ha dato il suo assenso perché sono trascorsi più di 10 anni dall’entrata in vigore dell’attuale valuta avvenuta nel 2002.

In seguito al diniego dell’istituto bancario nazionale si è rivolto all’associazione Giustitalia che si occupa anche della conversione lire-euro. L’obiettivo è quello di ottenere il cambio tramite una richiesta di conversione posta dinanzi al Tribunale ordinario.

Le leggi che si sono susseguite negli anni su questa tematica parlano chiaro e prevedono in sintesi che il cambio è possibile solo per chi può dimostrare di aver presentato la richiesta entro il 28 febbraio 2012. Per effetto di ciò in questo caso non ci sarebbe nulla da fare se non considerare il denaro autentica carta da buttare.

banconote
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Secondo l’associazione chiamata in causa nonostante questa prescrizione ordinaria decennale ci sarebbero alcuni particolari da non trascurare. Infatti negli altri paesi che fanno parte dell’Unione Europa che hanno aderito all’euro non esiste questa chiusura. Le banconote del conio precedente possono essere convertite in qualsiasi momento.

A ciò va aggiunto un cavillo di non poco conto. Ovvero che i dieci anni dovrebbero decorrere da quando il soggetto può far valere il proprio diritto (in base a quanto stabilito dall’articolo 2935 del Codice Civile) e quindi nel caso in questione alla data di ritrovamento delle banconote, avvenuta poco tempo fa. Insomma una vera e propria diatriba che quasi sicuramente andrà avanti ancora per molto tempo visto che la somma in questione anche in euro sarebbe piuttosto importante. D’altronde in pochi lascerebbero perdere vista la posta in palio.