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Pensione, sono obbligato ad andarci? La risposta non è scontata

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Nonostante l’età pensionabile in Italia stia aumentando anno dopo anno c’è chi, pur avendo maturato i requisiti richiesti, decide di continuare a lavorare.

I motivi per mantenere il proprio posto di lavoro sono tanti e possono essere personali, o economici. Ciò che in molti si chiedono è se si possano accumulare altri redditi oltre il proprio trattamento pensionistico, ecco quel che dice la legge.

Prima di tutto è bene sapere che nessun datore di lavoro può obbligare a priori il proprio dipendente a conseguire al pensionamento, esistono però dei limiti chiari che tra l’altro si differenziano tra settore pubblico e privato.

I dipendenti pubblici di norma terminano i loro servizi all’età di 65 anni ed almeno 20 anni di contributi versati, tuttavia l’accesso alla pensione non è così scontato, infatti può capitare molto spesso che i dipendenti scelgano di posticipare l’uscita dal lavoro in via eccezionale, magari per raggiungere la quantità di contributi sopracitata e quindi avere una pensione più sostanziosa.

Nel caso in cui il dipendente pubblico avesse maturato la giusta quantità di anni di contribuzione si procederà per il pensionamento d’ufficio, al quale il lavoratore non potrà sottrarsi. L’ultimo caso particolare prevedere il raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata ma un’età inferiore ai 65 anni, qui il lavoratore dovrà attendere una decisione dell’amministrazione per cui lavora.

Pensione obbligatoria, differenza tra pubblico e privato

Il settore privato su questo argomento è decisamente più libero dato che in base alla normativa vigente è consentito il proseguimento dell’attività lavorativa anche oltre l’età prevista per il pensionamento, ovvero 67 anni. Il limite ultimo che precede il pensionamento obbligatorio è infatti fissato per i 71 anni di età, con il quale sopraggiunge il licenziamento ad nutum (licenziamento senza obbligo di motivazione).

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Ciò che può rincuorare chi vuole un trattamento pensionistico più alto o chi semplicemente non se la sente di lasciare il proprio lavoro, è che nonostante si percepisca una pensione di vecchiaia si è liberi di tornare al lavoro, riuscendo ad accumulare nuovi redditi (su cui dovrà pagare normalmente le tasse) e nuovi contributi per il futuro.

A livello contrattuale in Italia esistono addirittura alcune agevolazioni per chi decide di continuare a lavorare nonostante la pensione, come ad esempio il contratto di prestazione occasionale o il contratto di lavoro a chiamata o intermittente. Quando si decide di tornare al lavoro è bene richiedere una buona consulenza previdenziale così da conoscere in maniera approfondita la propria condizione.