Che fine fa il nostro sangue dopo le analisi? La risposta ti stupirà
Quante volte dopo aver effettuato le analisi ci siamo chiesti che fine fa il nostro sangue. Finalmente ecco la risposta che in tanti aspettavano, ma non è propriamente intuitiva
Il prelievo di sangue è fondamentale per effettuare delle analisi approfondite sullo stato di salute delle persone. Esaminare i componenti ematici infatti aiuta a risalire ad informazioni importanti e ad effettuare diagnosi in merito ad eventuali patologie o anomalie.
Ma una volta analizzato accuratamente dove finisce il nostro sangue? In che modo viene smaltito? Si tratta infatti di un rifiuto speciale e come tale va trattato. Può infatti essere pericoloso per la salute e per l’ambiente ragion per cui si eseguono delle procedure specifiche affidate ad aziende specializzate.
Smaltimento sangue prelevato durante le analisi: la tecnica che in pochi conoscono
Al pari di altri rifiuti dell’ambito sanitario, ovvero che vengono prodotti all’interno di strutture ospedaliere, cliniche, centri specialistici o laboratori d’analisi deve essere gettato tramite delle tecniche piuttosto particolari. Nello specifico il sangue che viene prelevato e utilizzato per fare le analisi viene gettato in appositi contenitori di cui le strutture sanitarie o i laboratori vengono dotati.
Questi vengono poi prelevati dalle ditte specializzate che si occupano di smaltirli in modo tale da tutelare l’ambiente e la salute delle persone. D’altronde le quantità di sangue che vengono prelevate giornalmente sono abbastanza consistenti. Può sembrare assurdo visto che quando lo vediamo in provetta sembra “poco”, ma bisogna considerare la somma complessiva che fa aumentare il quantitativo in maniera esponenziale.
Tutto piuttosto semplice insomma, ma chi lavora in ambito sanitario sa bene che non è solo il sangue a poter creare problemi in tal senso. I rifiuti a rischio infettivo sono diversi e tra questi figurano anche quelli che provengono da pazienti in isolamento infettivo e sono nella fattispecie: guanti, drenaggi, mascherine, garze, fleboclisi e cateteri.
Il procedimento è il medesimo. Ad evitare situazioni spiacevoli e di inquinamento ci pensano delle aziende specializzate. Se si fa tutto secondo le norme non insorgono problemi, ma al minimo errore potrebbero verificarsi spiacevoli conseguenze. Al tempo stesso bisogna prestare attenzione anche a medicinali scaduti o inutilizzabili, sostanze psicotrope o farmaci chemioterapici antiblastici. Un vero e proprio mondo di rifiuti che devono essere gettati tassativamente con le metodologie sopracitate. Così facendo si ha rispetto per tutti, in primis per l’ambiente già tremendamente falcidiato da molti altri tipi di pattume, in cui purtroppo è sempre più semplice imbattersi.