Dispositivo contro la violenza, ecco cosa potranno indossare le donne per sentirsi più al sicuro
A Napoli è partito il progetto di protezione per le donne vittime di violenza, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di distribuire degli smartwatch collegati direttamente con le Forze dell’Ordine.
Mobile Angel è il nome ufficiale dell’orologio salva-vita che garantirà maggiore sicurezza alle donne vittime di violenza o che temono per la loro incolumità, comunicando alle autorità in tempo reale la propria posizione GPS per essere raggiunte.
In Italia i dati sulle vittime di violenza sono davvero sconfortanti, circa una donna su tre infatti ha dichiarato di aver subito una qualsiasi forma di violenza, principalmente originata dal partner, dagli ex, dai parenti e solo in piccola percentuale dagli amici e sconosciuti. Per salvaguardare il benessere e la tranquillità delle donne è stato creato un progetto ad hoc che è cominciato a Novembre a Napoli.
Inizialmente i device distribuiti erano appena 45 tuttavia a seconda dei risultati il Mobile Angel potrebbe raggiungere molte più donne indipendentemente dalla città in cui vivono. Ulteriori test infatti sono già stati programmati per le città italiane principali, come Roma, Torino e Milano.
Il primo smartwach è stato consegnato ad una mamma di due figli che ha denunciato il proprio ex marito per minacce gravissime nei suoi confronti, come ad esempio l’uso di acido, omicidio ed occultamento di cadavere, ed era estremamente terrorizzata all’idea di uscire di casa o di svolgere liberamente la propria routine quotidiana.
Come funziona Mobile Angel, lo smartwatch salvavita
La donna ha dichiarato: “Sono costantemente sotto controllo ma sono contentissima, ora posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare”.
Il funzionamento del dispositivo è molto semplice, infatti la donna in caso di pericolo può premere il tasto SOS che è collegato ad un sistema di emergenza con la Centrale Operativa, comunicando la posizione in tempo reale, consentendo alle autorità di intervenire anche in caso di spostamenti o nel caso in cui la donna non conosca il posto in cui si trova al momento.
Certamente l’utilità di questo dispositivo è innegabile, grazie allo smartwatch tantissime donne potranno presto ricominciare a vivere senza l’ansia di essere perseguitate, violentate o picchiate, tuttavia la rinuncia alla propria privacy è un caro prezzo da pagare per compensare la mancanza di tutele legali reali che possano proteggere le donne vittime di violenza.