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Miocardite fulminante, perché sta colpendo i bambini: i sintomi a cui fare attenzione

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Si conta un numero sempre maggiore di bambini colpiti da miocardite fulminante, ma quali sono le cause di questa infiammazione e quali sono i sintomi a cui è necessario prestare attenzione?

La miocardite è una infiammazione del miocardio, ovvero, il muscolo cardiaco. Solitamente, questa infiammazione è conseguenza di infezioni virali da sostanze tossiche o da reazioni autoimmuni e presenta un ampio spettro di gravità. La miocardite, infatti, da malattia asintomatica può svilupparsi in una malattia molto aggressiva, con effetti anche letali per il paziente.

Purtroppo, si tratta di una patologia che può colpire anche i giovani, persino i bambini. Proprio per tale ragione, risulta fondamentale saper riconoscere tempestivamente i campanelli d’allarme e intraprendere sin da subito un percorso corretto.

Di norma, la forma fulminante si presenta con forti dolori al torace molto simili a quelli dell’infarto miocardico, associati a difficoltà di respirazione. In alcuni casi, la comparsa dei dolori può essere preceduta da sintomi simili all’influenza o febbre e da alimentazione difficoltosa. Nei bambini potrebbe essere notato anche un certo pallore cutaneo, irritabilità e sudorazione fredda. In presenza di questi sintomi è opportuno fare tempestivamente degli accertamenti.

Miocardite fulminante nei bambini: diagnosi e possibili cure

Sembra che la miocardite sia la causa dal 2% al 42% delle morti improvvise nei giovani e del 46% delle cardiomiopatie dilatative nei bambini. Per tale ragione, è fondamentale riconoscerne tempestivamente i sintomi e procedere alla diagnosi.

Per diagnosticare una miocardite è necessaria, innanzitutto, una visita pediatrica. In seguito, sarà opportuno sottoporre il piccolo paziente ad alcuni esami generali, tra cui esame del sangue, radiografia del torace, elettrocardiogramma, ecocardiogramma. Nei casi più gravi, potrebbe essere necessaria la risonanza magnetica nucleare cardiaca e soprattutto la biopsia endomiocardica, per confermare la diagnosi. Allo stato attuale non esistono terapie specifiche per il trattamento della miocardite. Oltre al riposo al letto, la terapia per la miocardite è quella dei farmaci per lo scompenso cardiaco (inotropi, diuretici, ace – inibitori, beta – bloccanti). Per i pazienti maggiormente a rischio, è prevista l’assistenza meccanica ventricolare o l’ECMO (circolazione extracorporea).

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Ad ogni modo, il trattamento va fatto su ogni singolo caso. Se, ad esempio, si sospetta una forma autoimmune può essere necessario il ricorso a cortisonici, immunosoppressori o farmaci biologici. In caso di miocardite di natura tossica, è fondamentale sospendere immediatamente il farmaco implicato. Nella maggior parte dei casi, la prognosi della miocardite nei soggetti più giovani e nei bambini è benigna e il danno al miocardio regredisce, arrivando alla normalizzazione. Tuttavia, esiste la possibilità che in alcuni pazienti comporti una disfunzione permanente del cuore.