Vi siete mai chiesti quali possono essere le conseguenze del fallimento di una banca sui vostri risparmi? Certamente sì, ma sono in pochi a sapere cosa fare per proteggerli.
I recenti fallimenti bancari verificatisi negli Stati Uniti hanno, senza dubbio, sollevato diverse preoccupazioni ai risparmiatori italiani che, sempre più spesso, si chiedono cosa possa succedere a ai propri depositi, in caso di fallimento della banca.
Ma prima di entrare nel merito è opportuno fare un passo indietro e capire come una banca possa fallire. Come molti sanno, l’attività di una banca si basa sulla raccolta di denaro affidatogli da correntisti ed investitori. Questo denaro, viene a sua volta utilizzato dall’istituto di credito per investire, concedere mutui e prestiti. Dunque, le banche non dispongono mai di tutti i soldi dei propri clienti, ma corrono il rischio liquidità ritenendo improbabile che tutti i clienti possano ritirare allo stesso momento la totalità dei fondi.
Un’eventualità che, seppur remota, potrebbe minacciare seriamente la loro solidità. A questo punto si potrebbe parlare di fallimento di una banca, ma come è possibile tutelarsi?
Alla luce del difficile momento che sta attraversando il nostro Paese e dei recenti fallimenti bancari degli Stati Uniti, sono molti i risparmiatori preoccupati da un eventuale collasso bancario anche in Italia. Sempre più spesso, ci si chiede come tutelarsi in caso di fallimento di una banca.
Ebbene, è bene sapere che la legge italiana, al fine di tutelare i conti corrente, prevede delle specifiche norme legate proprio al fallimento delle banche. Nello specifico, le banche devono obbligatoriamente aderire al Fondo interbancario di tutela dei depositanti ed al Fondo di garanzia dei depositi del Credito Cooperativo, chiamate ad intervenire in caso di fallimento di una banca. Le due istituzioni di garanzia bancaria, garantiscono i depositi bancari fino a 100 mila euro per depositante. Questo significa che, qualora una banca dovesse fallire, i risparmiatori riceverebbero un rimborso di massimo 100 mila euro.
Invece, cosa succede al mutuo se una banca fallisce? Per quanto concerne i mutui, un tempo l’intervento della Banca d’Italia avrebbe colmato il deficit, ma al momento attuale le cose sono diverse. Infatti, a partire dal 2015, è previsto l’assorbimento dell’istituto di credito in crisi da un gruppo finanziario più grande che ne acquisirà crediti e debiti. Questo, per effetto del decreto “salva banche”, fortemente voluto dal Governo Renzi. In questo caso, tutto resterà invariato per il titolare di mutuo. Pertanto, il contratto resterà quello originariamente stipulato con la banca fallita e che è stata acquisita, e il mutuario continuerà a pagare le rate nelle stesse condizioni.