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Giornata Mondiale del Sonno: perché si celebra e quali sono gli “addormentati” più celebri

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Si celebra nel mese di marzo la Giornata mondiale del sonno. Andiamo a scoprire di più in merito a questa ricorrenza e quali sono le opere con gli addormentati più famose

Il riposo è fondamentale per il fabbisogno umano, ma non sempre ce ne rendiamo conto. Spesso presi dalle molteplici attività della vita quotidiana tendiamo a sottrarre del tempo a questa attività indispensabile. A tal proposito esiste anche una giornata dedicata, che dal 2008 ci ricorda quanto sia importante dormire.

Si chiama World Sleep Day che in italiano non è altro che la Giornata mondiale del sonno. Si tratta di un evento organizzato dalla Commissione della Giornata mondiale del sonno (World Association of Sleep Medicine) a partire dal 2008. Cerchiamo di cogliere maggiori particolari in merito a questo evento.

Giornata Mondiale del Sonno: qual è il suo significato

Lo scopo di questa giornata è sensibilizzare le persone ad avere cura del proprio riposo. D’altronde i benefici sono tangibili e in qualche modo vanno rimarcati. Seppur la vita sia bella per ciò che facciamo nella fase in cui siamo svegli e consci quante volte si trae goduria da una bella e sana dormita rigenerante.

Per effetto di ciò è giusto fermarsi un attimo a riflettere su questa fase importante della nostra quotidianità. D’altronde il sonno ha ispirato anche l’arte negli anni. Sono molteplici infatti le opere in cui sono ritratti soggetti dormienti. Dal Fauno Barberini, all’Ermafrodito Borghese fino ad arrivare all’Arianna dormiente sono diverse le testimonianze in tal senso.

Inoltre vanno annoverati i contadini che schiacciano un pisolino sui campi di Vincent Van Gogh, le Veneri dormienti di Giorgione e Artemisia Gentileschi, l’Amorino di Caravaggio e li apostoli addormentati nell’Orazione nell’orto nelle versioni di Giovanni Bellini e Andrea Mantegna.

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Finite qui? Niente affatto. Le testimonianze inerenti l’arte applicata al sonno sono davvero infinite. Come dimenticare i soldati pronti a destarsi davanti alla Resurrezione di Cristo di Piero della Francesca, la Filatrice addormentata di Gustave Coubert. Ma non c’è spazio solo per i sonni tranquilli, bensì anche per quelli tormentati come Il sonno della ragione genera mostri di Francisco Goya e L’incubo di Johann Heinrich Fussli. Insomma, non resta che scegliere l’opera che più si concilia con il proprio modo di dormire per rendere ancora più speciale la ricorrenza. Le opere d’arte infatti devono avere proprio questo scopo evocativo e simbiotico capace di far “sognare” le persone. Non resta che provare per testare l’effetto che suscita.