A seguito della Brexit molte persone si sono ritrovate spaesate in merito ai documenti necessari per poter entrare nel Regno Unito, il quale ha irrigidito le procedure per i non residenti.
Nonostante siano passati ormai 3 anni dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea eppure ancora oggi le norme sui viaggi per gli abitanti dell’UE sono molto confuse, tanto che per entrare bisogna controllare molto spesso le ultime notizie.
Andare in vacanza a Londra è il sogno di tante persone, infatti il fascino inglese dell’architettura, della storia e dell’arte colpisce il cuore di tutti. Per raggiungere il Regno Unito però non è più così semplice come una volta, infatti in precedenza grazie all’Unione Europea vigeva la libera circolazione delle popolazioni, le quali potevano spostarsi a proprio piacimento.
Per considerare l’idea di andare in UK è importante valutare intanto le proprie intenzioni, infatti i documenti necessari per entrare in paese cambiano a seconda dello scopo per cui si viaggia, distinguendo lavoro e vacanza.
Nel caso in cui si voglia viaggiare per piacere infatti non si avrà bisogno di un visto ma di un passaporto in corso di validità purché non si superino i 6 mesi di permanenza. Se invece si vuole andare a Londra per lavorare bisogna inoltre avere con sé l’offerta di lavoro ricevuta da parte di un’azienda o ente che opera nel Regno Unito, bisogna saper leggere e scrivere correttamente la lingua e bisogna avere anche uno stipendio minimo di 25.600 sterline l’anno.
Secondo le ultime novità il Governo Britannico ha anche introdotto un sistema denominato ETA, ovvero Electronic System Travel Authorisation, che consiste in un permesso a pagamento destinato a tutti i visitatori che non saranno in possesso di un visto o di un permesso di residenza.
Il pagamento della tassa da 10 sterline sarà obbligatorio per tutti ed avrà una validità di 2 anni. Per richiedere l’ETA i viaggiatori dovranno fare domanda telematica prima della partenza. Queste modalità saranno valide ed obbligatorie a partire da Ottobre 2023 per alcune popolazioni, tuttavia la piena funzionalità avverrà solo nel 2024.
Una soluzione molto simile verrà poi adottata proprio dall’intera Unione Europea, infatti il viceministro dell’Interno e responsabile del portafogli dell’Immigrazione, Robert Jenrick, ha annunciato che verrà presto utilizzato ETIAS, l’European Travel Information and Authorisation System, che sarà obbligatorio per i viaggiatori tra i 18 e 70 anni intenzionati ad entrare nei paesi dell’Unione, i quali dovranno pagare circa 7 euro a persona.