Buone notizie per chi è in attesa degli arretrati della NASpI, infatti l’INPS ha reso nota in una comunicazione una data per i pagamenti di Marzo, i quali fanno riferimento al mese precedente.
Generalmente il pagamento della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego avviene intorno ai primi dieci giorni del mese, quindi dall’8 al 10, tuttavia l’erogazione dei pagamenti sta tardando un po’, ecco la nuova data dell’accredito.
La NASpI è un pagamento mensile in gestione all’INPS in cui viene sostenuto un lavoratore disoccupato e la sua introduzione, il 4 Marzo 2015, ha comportato la sostituzione delle prestazioni di disoccupazione precedenti, come ASpI e MiniASpI.
La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego viene erogata solo ai lavoratori dipendenti che sono stati licenziati e che dichiarano all’INPS di essere immediatamente pronti per svolgere un altro nuovo lavoro, infatti il disoccupato dopo aver inviato la richiesta all’Istituto ha 15 giorni per recarsi in un centro per l’impiego così da poter stipulare un patto di servizio personalizzato.
Per ricevere la NASpI esistono inoltre altri requisiti che, una volta soddisfatti, permettono di poter accedere alla prestazione anche in caso di:
Nonostante la prestazione venga generalmente erogata in tempi relativamente brevi, per il mese di Marzo sono stati riscontrati alcuni giorni di attesa, infatti accedendo al proprio spazio personale sul portale dell’INPS tramite l’uso delle credenziali SPID, CIE o CNS, si può trovare una nuova data diversa dal solito.
Sulla sezione dedicata ai pagamenti NASpI è possibile vedere il giorno 13 Marzo, data in cui saranno disponibili i fondi che fanno riferimento però al mese di Febbraio, come di consueto. Oltre a questo però c’è di più, infatti a seguito dei calcoli effettuati con l’aumento dell’inflazione, l’importo massimo delle prestazioni di disoccupazione risultano rivalutate dell’8,1%.
Questa novità non farà altro che aumentare il denaro versato dall’INPS, così da coprire il potere di acquisto perso in precedenza dalle persone proprio a causa dell’aumento repentino dei costi dei prodotti di prima necessità, i quali sono stati registrati durante gli scorsi mesi da parte dell’ISTAT, l’istituto nazionale di statistica, che fornisce mensilmente l’andamento dell’inflazione in Italia e le relative conseguenze.